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8 Ottobre 2024

Frode fiscale, sette arresti e quaranta indagati nel settore trasporti. 43 milioni tra fatture false e sequestri immobili e automezzi


Livorno, 11 aprile. Nell’ambito dell’operazione denominata “OLYMPUS”, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale , dottor Marco Sacquegna, di applicazione della custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di sette imprenditori livornesi, per associazione a delinquere per frode fiscale. L’Autorità Giudiziaria ha disposto, inoltre, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il sequestro preventivo con la confisca di beni per oltre 3 milioni di euro su conti correnti, immobili, denaro, automezzi e quote societarie di 4 imprese (una ditta individuale e tre società) e di quattro degli indagati. Gli illeciti ipotizzati a carico delle 40 persone coinvolte riguardano l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Per altri 8 soggetti è stata inoltre ipotizzata l’associazione per delinquere. Le investigazioni coordinate dal Sostituto Procuratore dottor Daniele Rosa, dai finanzieri del 1° Nucleo Operativo del Gruppo di Livorno, illustrate questa mattina in una conferenza stampa, hanno consentito di individuare 3 imprese “cartiere”, prive di una effettiva capacità patrimoniale, intestate a “prestanome” ed inottemperanti, di fatto, agli obblighi fiscali, le quali emettevano fatture relative ad operazioni in tutto o in parte inesistenti a favore delle imprese beneficiarie, operanti nel settore del trasporto internazionale di merci per conto terzi, consentendo a queste ultime l’illecita detrazione dell’I.V.A. esposta in fattura ed una parziale indebita deduzione di costi. Le attività investigative – sviluppatesi mediante intercettazioni di utenze telefoniche, indagini finanziarie e 20 perquisizioni locali a Livorno, Cecina, Piombino, Udine, Milano e Marsala con sequestro e analisi documentale – hanno permesso di individuare due società livornesi beneficiarie della frode, con un giro di falsi documenti contabili per oltre 40 milioni di euro e la denuncia di 40 persone, come reso noto dal Comando Guardia di Finanza.
Le attività svolte dai militari del 1° Nucleo Operativo del Gruppo di Livorno hanno consentito di smantellare, in particolare, un’organizzazione finalizzata ad evadere l’Erario, riconducibile al dominus livornese Paolo Beltramini (amministratore di fatto delle società beneficiarie del meccanismo di false fatturazioni), destinatario del provvedimento di custodia cautelare degli arresti domiciliari insieme a Luca Di Giovanbattista, suo “braccio destro” (nonché legale rappresentante delle società beneficiarie della frode). Analoga misura anche per Paolo Tanozzi (rappresentante legale di una delle società di comodo, nonché amministratore di fatto di altre due società cartiere). Arresti domiciliari, poi, a carico di ulteriori 4 persone (Susanna Sbarra, 40 anni, Chiara Ronzino, 35, Luigi Pennella, 68, Graziano Rossi, 69,) che, quali dipendenti con ruoli di primo piano nella gestione dei rapporti con i clienti ed i fornitori delle imprese beneficiarie della frode fiscale, hanno garantito all’organizzazione il conseguimento degli illeciti profitti (curavano i contatti con le cartiere e fornivano loro puntuali indicazioni circa l’emissione del fatturato fittizio). Le investigazioni, iniziate sul finire del 2016, hanno permesso di svelare un articolato sistema di frode all’IVA, attuato attraverso la seguente triangolazione: le società beneficiarie della frode commissionavano a piccoli imprenditori (i “padroncini”, con sede in Toscana, Calabria, Sicilia e Sardegna) l’esecuzione per loro conto di trasporti internazionali (non imponibili IVA ai sensi dell’art. 9 del D.P.R. 633/72) di prodotti (principalmente manufatti in pelle, carta, carne e prodotti alimentari) destinati a Paesi esteri (Centro e Nord America, America del Sud, Africa settentrionale e centrale, Cina, ecc.) e consegnati per l’imbarco presso i porti di Livorno e Civitavecchia, dando disposizioni affinché le relative fatture (che non recavano IVA esposta) dovessero essere emesse a favore di tre imprese “cartiere” (una ditta individuale e due società di capitali), appositamente costituite per “filtrare” tali transazioni commerciali; le tre cartiere, ricevute le fatture dai padroncini, emettevano, a loro volta, per le stesse operazioni, nuove fatture (soggettivamente e in parte oggettivamente fittizie) a favore delle ditte beneficiarie della frode, indicando un imponibile gonfiato e l’addebito di IVA; l’IVA così indicata sulle fatture emesse dalle cartiere veniva detratta dalle società beneficiarie della frode ma non veniva versata all’erario dalle “cartiere”, sistematicamente inadempienti agli obblighi fiscali; il meccanismo così architettato garantiva alle imprese di Paolo Beltramini un elevato profitto, rappresentato da un fittizio credito IVA, che veniva usato per compensare i debiti tributari, oltre che la deduzione di costi gonfiati.
L’attività ha consentito anche di quantificare, per il momento, in oltre 3 milioni di euro il profitto illecito percepito dai membri del sodalizio. Il Tribunale di Livorno ha, così, emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del prezzo o profitto dei reati di ciascun indagato, fino a concorrenza di circa 3,1 milioni di euro.
In sede di esecuzione dei provvedimenti cautelari, che hanno visto l’impiego di circa 30 militari del Corpo, anche con il contributo di finanzieri del Gruppo di Milano, sono stati sottoposti a sequestro 2 immobili, 9 autoveicoli, 2 autocarri, 5 motoveicoli, quote societarie e disponibilità liquide.
L’attività eseguita – sottolinea il Comando della Guardia di finanza – si inquadra nel contrasto all’illegalità economico-finanziaria ed è il risultato della stretta sinergia operativa sviluppata con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, volta all’aggressione dei patrimoni illeciti da parte della criminalità economica, a tutela dell’erario, della libera concorrenza e delle imprese correttamente ottemperanti agli obblighi fiscali.