Gentiloni, 300 milioni alle Regioni sul sociale, per Rossi incontro positivo
27 Marzo 2017
Roma – 27 marzo. “Giudico positivo il ripristino della spesa sociale per quasi 300 milioni di euro. Quello di oggi è un passo importante verso un accordo che vede impegnate Regioni e Governo. Si tratta di 211 milioni di euro destinati al sociale, 50 per la non autosufficienza e 37 per il trasporto delle persone con handicap”. È i commento a caldo del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, all’uscita da Palazzo Chigi al termine della riunione che il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha avuto con i presidenti delle Regioni.
“Un altro grande tema su cui oggi abbiamo registrato un’apertura – ha aggiunto Rossi – riguarda gli investimenti. Il presidente del Consiglio ha riconosciuto che facendo leva sui soli consumi il Paese non ce la fa e che occorre quindi rilanciare gli investimenti. Io aggiungo che questi negli ultimi anni sono addirittura diminuiti. Per il loro rilancio le Regioni ci sono e sono pronte a fare la loro parte. Chiedono al Governo prima di tutto il pieno utilizzo dei FSC, i Fondi di sviluppo e coesione, tenendoli fuori dal patto di stabilità”. Il presidente della Toscana ha chiesto poi che il Governo si accordi con l’Unione europea perché, come è già avvenuto nel 2015, la quota parte regionale per l’utilizzo dei fondi europei sia tolta dal patto di stabilità per poter essere investita direttamente dalle Regioni senza possibilità di usarla per finanziare la spesa corrente. “Per la Toscana – ha precisato Enrico Rossi – ciò significherebbe poter destinare circa 70 milioni di euro alla tutela del territorio, alla salvaguardia idrogeologica e per la viabilità”. Durante il suo intervento il presidente Rossi si è anche detto convinto che le Regioni possano fare la loro parte nella lotta all’evasione fiscale, soprattutto per ciò che riguarda il recupero dell’Iva non pagata e ha chiesto che una quota di questo recupero possa restare nei territori. L’ultimo passaggio lo ha dedicato alla necessità di restituire alle Regioni una quota di autonomia fiscale ed impositiva attraverso la possibilità di introdurre tasse, purché finalizzate agli investimenti.
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