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6 Ottobre 2024

Il volontariato, civiltà del bene per l’Italia


(Ruggero Morelli) Livorno, 20 febbraio. Il Tirreno diversamente da quanto avviene in genere di lunedi sui giornali, ha pubblicato tre articoli molto qualificati di Volpi, Iacono e Mannari – che affrontano la campagna elettorale e la nostra situazione economica in rapporto all’Europa.
Enrico Mannari ha citato Michele Sorice per possibili nuovi spazi e soggetti politici collettori di interessi consolidati e di identità.
Da un lato mi ha ricordato il periodo ottobre 2013 maggio 2014 nel quale a Livorno ci furono aggregazioni intorno a nuovi messaggi . Due i fattori trainanti : il successo del M5s nel febbraio 2013 e la crisi del Pd alla ricerca ansiosa di un candidato sindaco.
Trascorsi tre anni hanno fatto l’ingresso sulle cronache della nostra città, dopo il successo di ‘VivisanJacopo’ , altri soggetti simili per nome e finalità, quasi uno per ogni quartiere: Ardenza, Garibaldi, Shangay, Banditella, Montenero, Quelli che in caciaia, ecc.
Alfonso M.Iacono ci ha parlato di quattro comitati di quartiere che a Pisa hanno promosso un’assemblea per presentare le loro proposte per il futuro sindaco. Per evitare che i candidati e gli amministratori in carica ‘’occupassero’’ la discussione il presidente dell’assemblea li ha invitati a non intervenire.
Quindi il rapporto tra cittadini e governanti e/o politici in genere, è in crisi.
La colpa la possiamo dare alla mancanza di leader autorevoli, ai partiti rissosi al loro interno e nelle coalizioni, alle molte traversie giudiziarie di amministratori con contorno di passaggi dai gruppi parlamentari, acquisto di deputati e connivenze mafie/politica ancora sub iudice.
In questo periodo a sinusoide calante Sergio Fabbrini vede un ruolo e lo sollecita : ‘’delle organizzazioni sociali a sostegno della politica’’. Sui tre temi che mette al centro della sua analisi Europa-Mercato-Democrazia, invita ‘’la leadership sociale ad opporre il ‘’realismo di chi non si rassegna ad una Italia provinciale in decrescita felice e ‘’trasformista.’’. Aggiungo io : li inviata a far discutere su problemi veri con proposte motivate e serie. Ed in giro ce ne sono di proposte, come quella del rilancio descritto nella Industria 4.0 di un sindacalista come Bentivogli che scrive insieme al ministro Calenda.
Le organizzazioni sociali sono vive grazie ad un rilevante apporto del volontariato. Ed allora se torniamo al recente 3 agosto 2017, quando è entrata in vigore la legge sugli Ets con il codice, Ferruccio De Bortoli, per il Corriere della sera, ha scritto : ‘’Si sono voluti ‘eliminare vincoli amministrativi per sprigionare le energie che la società civile del nostro paese è senza dubbio in grado di esprimere. ‘Sono 7 milioni gli italiani impegnati in attività di volontariato su fronti diversi. Il mix è dato da associazioni per solidarietà, cooperative ‘ed imprese sociali che uniscono l’impegno etico con la sostenibilità ambientale e con il ‘profitto per le persone che ci lavorano.
La notizia della entrata in vigore della legge sul terzo settore è stata commentata come ‘buona notizia’ da alcuni psicologi-politici :”Se ‘mi chiedono su quali elementi si può far leva per essere più ottimisti sul futuro del paese, rispondo con decisione che uno è il ‘volontariato; che giudico più forte che in altre democrazie antiche ed evolute.” Ed ancora: ”Al di la’ degli aspetti economici – ‘l’apporto del terzo settore al Pil è valutato 60 miliardi – è caposaldo di una civiltà del bene di cui essere orgogliosi; e dovremmo essere ‘più consapevoli del profondo significato civico e morale. Le molte persone che fanno del bene in modo disinteressato ( e spesso non ‘vogliono che si sappia), li ripaga con un senso compiuto di utilità.” Parole da incorniciare!!
Ancora De Bortoli: «Ho girato in lungo e in largo l’Italia del volontariato. E ogni volta ho scoperto persone, realtà, modalità che per me erano del tutto sorprendenti. Quello dei volontari italiani è un mondo sempre sorprendente nella sua capacità di inventare risposte di fronte a problemi e bisogni che altrimenti non avrebbero avuto un nome, un volto e nemmeno una risposta».
E voglio anche ricordare che sull’onda di quanto avviato da Barak Obama nel 2011 col Open Governement, anche l’Italia si è unita ai 70 stati e ai 15 governi locali che stanno producendo progetti per favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte. Tema delicato per tutte le democrazie, che pure teorizzano la facilità di attuazione delle delibere affiancate da una seria partecipazione.
Senza scomodare il nostro amato Giorgio Gaber ‘’Libertà è partecipazione’’, cito alcune realizzazioni nostrane: www.cittadinireattivi.it per il giornalismo civico di ambiente;www.opencoesione.org per la coesione sociale in Sardegna; www.quaderno.comune.re.it a Reggio Emilia; e ultimo www.legami.urbani.it a Bergamo che ha raccolto 18 milioni di euro per il rammendo delle periferie, tutte nate a seguito dell’Open governement forum di Obama. Possiamo ancora avere fiducia nel futuro individuale e collettivo.
ruggeromorelli@libero.it