L’addio a Gianni Gorini, storica firma di Piombino
29 Settembre 2017
Piombino. L’addio commosso di amici e colleghi a Gianni Gorini, storico giornalista della città, è avvenuto ieri mattina alla chiesa della Misericordia. Aveva 78 anni, si è spento all’ospedale di Villamarina. Lascia la moglie Tina, le figlie Cristiana e Chiara e il fratello Fabio. Ha scritto sin da giovanissimo su “La Nazione” . Una firma già negli anni Sessanta, insieme a Giuseppe Maganzi nella redazione del quotidiano fiorentino. Era con Ivio Barlettani e Aulo Taddei una presenza quasi indispensabili nella cronaca cittadina di quei tempi. Allora non c’erano le nuove tecnologie e nemmeno l’on line. Le notizie erano affidate alle “fisse” telefoniche, quelle più urgenti, e al fuori-sacco, che veniva dato a mano del capotreno alla stazione. Tempi “eroici” in cui Gianni sapeva districarsi e essere sempre presente, attento e preciso, specialmente nello sport, la sua passione. Nato a Piombino, aveva lavorato all’ufficio pubbliche relazioni delle Acciaierie di Piombino, e nel tardo pomeriggio era nella redazione di via Lombroso, dove compilava le pagine di cronaca con Beppino Maganzi, mancato da tempo. “In tre ore, organizzandosi bene, preparavano la pagina (talvolta due) formato lenzuolo, quasi il doppio di quelle di oggi. Alle 20-20,30 erano a cena per poi tornare dopo se c’era qualcosa da fare per i giorni successivi. Per le “ultim’ora” c’era il telefono e bisognava dettare. Giornalismo d’altri tempi, andato avanti così fino all’epoca dei primi fax e dei personal computer”. Così lo ricorda anche Stefano Tamburini, un collega che leggeva i suoi pezzi quando andava a scuola e come altri voleva avvicinarsi al mestiere in quei tempi. Gianni ha proseguito a scrivere sul Tirreno anche quando è andato in pensione con Ivio Barlettani e Aulo Taddei. Lo ricorderemo sempre.
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