L’agricoltura toscana guarda all’Europa
7 Aprile 2017
Lucca, 7 aprile – “La Toscana chiede all’Europa di confermare le risorse per agricoltura e sviluppo rurale con la prossima programmazione della Pac, e sostenere così le grandi sfide che ci attendono: le sfide complessive del cambiamento climatico e della globalizzazione dei mercati, quelle legate al ricambio generazionale, all’innovazione, alla tutela della qualità e della sostenibilità dei prodotti” . Cosi l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi si è rivolto al commissario per l’agricoltura e lo sviluppo rurale dell’Unione europea Phil Hogan e al pubblico che ha affollato il Real collegio di Lucca per l’ultima sessione della conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale.
Nel suo intervento conclusivo l’assessore si è soffermato sul rapporto tra Toscana e Ue e sulle proposte della Regione per la nuova Pac 2020, sulla quale sono iniziate in questi mesi le consultazioni. Per Remaschi le politiche agricole dei prossimi anni dovrann o guardare alla figura dell’agricoltore non solo nell’ambito del suo profilo produttivo, ma anche come “presidio delle risorse naturali del territorio e dei suoi delicati equilibri idrogeologici”.
Per questo il primo obiettivo della nuova Pac dovrà essere quello di garantire un equo tenore di vita agli agricoltori, anche attraverso sostegni al reddito che vadano a compensare il loro impegno. Allo stesso modo anche i territori rurali non dovranno essere pensati solo come luoghi di produzione. ma anche come luoghi dell’abitare, del turismo, del fare impresa e dove lavorare in maniera competitiva e remunerativa.
“Per la nuova Pac sarà poi per noi essenziale poter discutere, affinché venga superato il solo criterio della Sau nella ripartizione delle risorse fra gli Stati membri introducendo nuovi indicatori e nuovi criteri capaci di qualificare un’agricoltura come la nostra che si sviluppa in larga parte su terreni montani (25%), e collinari (67%) e solo per l’8% in pianura e che quindi affronta difficolta certamente maggiori.
Altro elemento da porre all’attenzione delle future politiche agricole quello relativo all’occupazione e al ricambio generazionale. ” E’ necessario – ha detto Remaschi – continuare a favorire il supporto al ricambio generazionale rendendo obbligatorie nuove misure in favore dei giovani, incentivando l’uso degli strumenti finanziari e potenziando le opportunità di accesso alla terra per i giovani.
Per far fronte poi a mercati globali, con continui rischi di fibrillazione finanziaria, occorrerà favorire i loro processi di innovazione, sostenere le filiere e i processi di coordinamento, stimolare le attivita di promozione per ottenere una presenza piu forte sui mercati.
Ma per attivare tutte queste politiche sarà necessario impegnarsi molto, coralmente su un aspetto che le riguarda tutte: la semplificazione.
“La semplificazione amministrativa – ha detto Remaschi – e’ diventata una necessita’ sempre crescente, a fronte dei maggiori controlli e verifiche richiesti dalla Ue per l’attuazione del psr. Un importante passo avanti potrebbe arrivare con una maggiore uniformità delle regole di base dei programmi comunitari e a una semplificazione della loro architettura generale. Parallelamente sarebbe inoltre auspicabile una maggior sinergia fra risorse regionali, nazionali ed europee. Quello dell’integrazione fa le politiche rappresenta un ambito di forte ripensamento per il futuro”.
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