Legge bocciata dalla Consulta, Ciuoffo: “La Regione ha fatto la sua parte, ora tocca al Parlamento”
8 Luglio 2017
Livorno, 8 luglio – Sulla sentenza della Corte costituzionale, che ha annullato la legge regionale toscana in materia di concessioni demaniali marittime nella parte che prevede degli indennizzi agli imprenditori balneari che perdono la concessione a seguito di una gara pubblica, è intervenuto oggi, sabato 8 luglio, l’assessore ad Attività produttive e turismo della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo, che ha affermato: “La sentenza della Corte segnala la improprietà di un intervento regionale che crea, con il riconoscimento di un indennizzo, una disomogeneità nell’applicazione di una procedura europea sul territorio nazionale. La sentenza invece riconosce alla Toscana un’innovativa azione di tutela degli operatori del settore, impedendo la subconcessione che, per noi, resta un punto qualificante della legge che combatte la rendita e valorizza il lavoro”.
Il commento dell’assessore regionale Ciuoffo è stato diffuso nel pomeriggio dall’agenzia d’informazione Toscana Notizie della Giunta regionale, che precisa che la sentenza della Consulta dichiara illegittimo un articolo della legge per l’invadenza di campo, da parte della Regione, su una materia di competenza dello Stato, cioè il tema della “concorrenza”, evidenziando che non viene messa in discussione la procedura di assegnazione scritta nella legge ma si decreta che, solo nel caso in cui ci siano più pretendenti per una concessione, nella fase della procedura comparativa delle offerte presentate sia illegittimo l’indennizzo per il concessionario uscente, perché si entra nel campo della ‘tutela della concorrenza’, influendo sulle possibilità di accesso al mercato.
“La Regione Toscana”, ha affermato Ciuoffo, “intervenne in assenza di una disciplina nazionale attesa da 10 anni. Il disegno di Legge delega di riordino della normativa in tema di demanio marittimo approvato dal Governo e ora all’esame del Parlamento, che ricalca la legge toscana compreso il tema dell’indennizzo oggi contestato dalla Corte, può essere la strada per risolvere il problema prima della scadenza della proroga. Ciascuno faccia la sua parte, la Toscana ha fatto la sua”.
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