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27 Luglio 2024

Boccia a Piombino: equidistanza dalla politica e giudizio sui fatti


Piombino, 2 ottobre 2018. Era atteso all’assemblea generale della Confindustria di Livorno-Massa Carrara, che si è tenuta questa mattina nella città dell’acciaio al Teatro Metropolitan, dopo le dichiarazioni a Vicenza, che avevano suscitato polemiche, il presidente nazionale Vincenzo Boccia, che ha più volte ribadito la completa equidistanza di Confindustria dalla politica e, a proposito della legge di stabilità, il concetto che la sua associazione giudica sui provvedimenti e non sul colore politico di chi li propone. “Vanno dunque bene – ha sostenuto Boccia – i fini del governo solo se c’è crescita e occupazione”. Il problema a suo giudizio non è lo sfondamento dell’1 per vcento sul deficit “se questo è finalizzato allo sviluppo». «Più crescita e meno debito pubblico» sono infatti per il presidente della Confindustria la precondizione per creare industria e occupazione. Critiche non sono mancate a quello che ha definito il «presentismo della politica”, rivendicando al contrario una visione a medio termine. Una visione che Boccia fa partire dal dato di fatto che quella italiana è la seconda manifattura d’Europa, oggi chiamata a rispondere alla sfida che viene dalle economie cinesi, USA e persino francesi.
L’equidistanza dai partiti è stata rimarcata sul decreto dignità, “che ha solo aumentato il turn over”, ma anche sulle opere pubbliche: «Non possiamo bloccare i cantieri, come nel caso della Torino-Lione». Giudizio positivo, al contrario, sui provvedimenti per l’industria 4.0 che, secondo Boccia, hanno già determinato una crescita dei fatturati delle aziende.
Visione sulla realtà locale la relazione del presidente di Confindustria Livorno-Massa Carrara Alberto Ricci. «La firma dell’accordo con cui le acciaierie Aferpi sono passate al Gruppo Jindal – ha sostenuto – è un evento da celebrare, in quanto si tratta di un passo concreto e determinante per la ripresa e la salvaguardia dell’attività industriale e manifatturiera in tutto il territorio». L’auspicio è che la ripresa possa ridare ossigeno e occupazione anche all’indotto, sacrificato in questi anni di crisi. «Il successo dell’operazione con Jindal è stata – secondo Ricci – la più nitida conferma che il gioco di squadra fra istituzioni, industria e sindacati rappresenta l’asset principale anche per il futuro e deve proseguire, in modo da recuperare il tempo perso in questi lunghi anni, velocizzando l’attuale piano industriale». Quel che critica, invece, sui tempi dello sviluppo del porto di Piombino che, «dotato di alcune banchine con fondali fino a 20 metri, potrebbe essere uno degli asset strategici per la reidustrializzazione del territorio, potendo svolgere una funzione trainante per la logistica del sistema produttivo». L’adeguamento della viabilità, con la realizzazione dell’asse di penetrazione al porto, e della rete ferroviaria, sono ritenute da Confindustria determinanti per consolidare le attività produttive e attrarre nuovi investitori, soprattutto nell’area portuale.
Le bonifiche, secondo Ricci, sono state erroneamente considerate solo come un problema di criticità ambientale, mentre sono un tema di politica industriale, considerando «l’ingessamento» di aree che potrebbero essere destinate ad attività produttive.