Cinema. “Il viaggio” road-movie storico-politico sull’Irlanda del Nord
2 Aprile 2017
(Donatella Nesti)Il conflitto tra l’Irlanda cattolica e quella protestante ha dato luogo ad una storia lunga e dolorosa con attentati e migliaia di vittime, risolta solo di recente ed oggetto di una importante filmografia alla quale si aggiunge “Il viaggio”di Nick Hamm presentato fuori concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia ed ora nelle sale. Era Venerdì Santo, quando fu firmato il Good Friday Agreement, l’accordo che garantì la pace in Irlanda del Nord e la fine della lotta armata tra le fazioni nemiche, unionisti e repubblicani. L’accordo del Venerdì Santo (Good Friday Agreement), sottoscritto il 10 aprile del 1998 a Belfast rappresentò un passo essenziale per garantire stabilità e futuro in questa terra, da sempre contesa. Dopo sette anni dal Good Friday Agreement, il 28 luglio 2005 la più grande organizzazione paramilitare in Irlanda del Nord, l’Ira rilasciò un comunicato, con il quale chiedeva a tutte le cellule attive, di mettere fine alla lotta armata. Ma come si giunse a questo storico accordo? C’era bisogno di convincere a far parte di un governo congiunto i due maggiori partiti della regione, da sempre irriducibili nemici: il Partito Unionista Democratico del pastore presbiteriano Ian Paisley, e Sinn Féin, rappresentato dal leader Martin McGuinness, che era stato uno dei capi storici dell’Ira.
Nel film britannici e irlandesi hanno riunito i partiti politici dell’Irlanda del Nord a St. Andrews, in Scozia, per discutere un accordo storico. Improvvisamente, dopo i giorni bui dei Troubles, la pace sembra possibile. L’unico ostacolo è convincere il fervente predicatore protestante Ian Paisley (Timothy Spall) e il repubblicano irlandese Martin McGuinness (Colm Meaney) a raggiungere un accordo e governare insieme. Peccato che i due politici si rifiutino persino di rivolgersi la parola! Come se non bastasse, a peggiorare la situazione in cui si trovano il Primo Ministro Inglese Tony Blair e il leader Irlandese Bertie Ahern, Ian è costretto a lasciare i negoziati e a tornare in tutta fretta a Belfast per festeggiare il suo 50° anniversario di matrimonio. A causa delle pessime condizioni climatiche, i voli nazionali vengono cancellati, ma l’agente del servizio di sicurezza Harry Patterson riesce a trovare un jet privato che lo riporti a Belfast. Martin insiste per accompagnare Ian, affermando di doversi consultare con il consiglio dell’Ira circa gli ultimi sviluppi del negoziato. Se solo ci fossero sviluppi di cui parlare! Martin in realtà spera di riuscire a passare del tempo solo con Ian e di ottenere così qualche progresso nelle trattative. Per tenere sotto controllo la situazione, l’agente Harry (John Hurt) affida al giovane collega Jack l’incarico di fingersi l’autista di hotel a cui viene affidato il compito di accompagnare i due leader politici, mentre Harry monitora da lontano la situazione. Le premesse, almeno all’inizio non sono delle migliori: Ian, in silenzio e con gli occhi chiusi, se ne sta seduto nel sedile posteriore e ignora i tentativi di Martin di scambiare due chiacchiere. Harry capisce di star perdendo un’opportunità unica e ordina a Jack di temporeggiare. La coppia di nemici inizia a nutrire qualche sospetto e a preoccuparsi della loro sorte quando Jack decide di fare un’improvvisa deviazione e di addentrarsi in un parco nazionale senza alcun servizio di sicurezza al seguito. L’autista giustifica l’imprevista deviazione affermando che vi è una strada allagata, ma nessuno dei due leader crede a questa storia (soprattutto perché sembrano essere gli unici ad aver scelto di percorrere questa scorciatoia). Quando la vettura colpisce una renna, il forte impatto provoca la foratura di un pneumatico, così Ian e Martin ne approfittano per scendere dalla macchina e fare due passi. Harry è furioso e capisce che deve monitorare i tre costantemente. Mentre camminano nell’incantevole parco nazionale, i due politici iniziano per la prima volta a rivolgersi la parola e giungono nei pressi di una Chiesa sconsacrata. Rivedere quel luogo fa riaffiorare nella mente di Ian i ricordi di quando era un predicatore, soprattutto le immagini dei martiri rappresentati nelle vetrate colorate delle chiese che ha imparato a conoscere fin da piccolo. Una volta giunti nel cimitero i due iniziano un viaggio nella memoria che li porta a ripercorrere i funerali a cui hanno assistito negli anni passati. Un film che unisce i toni della commedia a quelli della tragedia e che risulta credibile grazie all’ottima interpretazione dei due ‘rivali’ e di John Hurt. Gli storici protagonisti della storia sono entrambi scomparsi – Ian Paisley nel 2014 e il più giovane Martin McGuinness pochi giorni fa, il 21 marzo di quest’anno, chissà cosa avrebbero pensato della ricostruzione cinematografica del celebre viaggio. donatellanesti@libero.it
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