Città diversa sul rione La Guglia: “I problemi di via Bruno non possono essere inascoltati”
3 Settembre 2019
Livorno, 3 settembre 2019 – “Su richiesta di alcuni abitanti del quartiere La Guglia abbiamo incontrato per un pomeriggio una quarantina di abitanti di via Giordano Bruno che parlavano per sé e in rappresentanza di molti altri dei numeri civici più a disagio. Anziani e giovani, lavoratori con le loro famiglie, persone oneste che pagano regolarmente l’affitto a Casalp e cercano di curare in modo dignitoso l’ambiente popolare comune, il cortile, le scale, i pianerottoli… Ma che vivono quotidianamente disagi ed incubi epperò non vogliono essere ghettizzati”.
Inizia così la nota inviata da Valentina Montella per il movimento civico Città diversa e firmata dall’anima dello stesso movimento politico, Marco Cannito, per quindici anni consigliere e capogruppo in Comune, nonché da Marco Pozzolini, sempre di Città diversa.
“Negli spazi esterni agli immobili e nelle loro case abbiamo potuto verificare gravi problematiche annose e conosciute da tanti ed altre emerse più recentemente. Questi cittadini hanno ripetutamente chiamato le forze dell’ordine, che hanno fatto quanto era nella loro possibilità e competenza. Hanno segnalato con varie modalità gravi situazioni di disagio e di ritenute irregolarità a Casalp e al Comune sotto amministrazioni di segno diverso, da ultimo alla nuova Amministrazione, che sono le titolari di responsabilità istituzionali e politiche. Si sentono però abbandonati”.
Città diversa, attraverso il proprio documento, entra nel merito delle problematiche presenti: “Ecco le problematiche che riferiscono, rilevano e segnalano questi residenti, dei quali ci facciamo voce e interpreti, ripartendole in due macro-aree: problemi di tipo strutturale evidenti e problemi di conflitto sociale o criminale, alcuni corredati da documentazione fotografica disponibile”.
Per quanto riguarda i problemi strutturali, si legge nella nota firmata da Cannito e Pozzolini: “E’ presente una forte umidità, che abbiamo più volte denunciato negli anni precedenti, nelle case, nelle cantine o in altri spazi comuni con conseguenti problemi ambientali e di salute. Il rivestimento degli ascensori esterni si surriscalda e non avendo alcuna presa d’aria diventano dei forni. Le case che si liberano se non sanate e assegnate vengono sfondate ed occupate. Vi sono nuclei di quattro persone con minori che sono alloggiati in case di 28 mq. in emergenza abitativa e che da anni in graduatoria attendono inutilmente cambi”.
Per quanto concerne i conflitti sociali o criminali: “Vengono segnalati comportamenti di sfida di alcuni conduttori e di casi sociali stranieri e non che richiederebbe una mediazione culturale e una assistenza sociale organizzata da parte di Amministrazione e Associazionismo per rendere possibile una civile convivenza. Sono state segnalate morosità che sussisterebbero nel pagamento dei canoni di locazione che devono essere ripartite a danno degli altri condòmini così come v sarebbero subaffitti di fatto. Vengono riferiti comportamenti che sarebbero illegali o delinquenziali come prostituzione, stoccaggio e spaccio di droga, furto di energia elettrica, aggressioni fisiche o verbali in diverse ore del giorno e della notte, che dovrebbero essere individuati, repressi e puniti a salvaguardia anche della incolumità della gran parte dei residenti e in particolare dei più deboli, minoried anziani fragili, e per evitare ritorsioni”.
“E’ presente sporcizia che alcune donne caparbiamente rimuovono per igiene, sicurezza e decoro”, continua il comunicato stampa, “o pagando una pulizia extra quali vomito, sangue, urina ed escrementi, siringhe, presenti nei cortili, nei varchi di ingresso, per le scale, a volte sulle o nelle cassette della posta in qualche caso divelte. Esistono problemi nella raccolta differenziata, “turismo della spazzatura” e scarico illecito di mobilia. Persistono auto e altri veicoli abbandonati che diventano ricettacolo di topi ed altro e che non vengono rimossi per conflitti sulla competenza a quale ente spetti”.
La nota stampa di Città diversa si conclude con alcune considerazioni e con alcune richieste che Cannito e Pozzolini avanzano, in primis, all’amministrazione comunale ed a Casalp: “In conclusione riteniamo che i cittadini di queste aree, come di altre, non possono essere condannati al degrado. Le istituzioni devono approntare e praticare soluzioni a queste situazioni così problematiche: ne va della dignità degli stessi Enti e della tranquillità e sicurezza delle persone, specie di quelle più indifese. E’ ovvio che i problemi non si possono affrontare tutti insieme e subito. Ma questi cittadini chiedono intanto che i diversi Enti, soprattutto Casalp e Comune a partire dal Sindaco dagli Assessorati di competenza, svolgano con urgenza sopralluoghi sul posto e rispondano alle richieste di incontro al fine di arrivare ad una progettazione effettiva con un cronoprogramma per un cambiamento reale. Non solo i Cittadini, ma anche le Istituzioni, parafrasando il Sindaco Salvetti, devono passare dal “guardalì” al “no, non si può fare” e quindi cominciare a dare con tutti i mezzi a disposizione delle soluzioni veramente operative, per evitare che i problemi marciscano e le tensioni popolari siano strumentalizzate invece che valorizzate per fuoriuscire dai problemi”.
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