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29 Marzo 2024

Dal porto di Livorno a Padova e Verona su ferrovia, è il progetto Tor


Livorno, 9 marzo – Arrivare a spostare una quota parte significativa dei semirimorchi dalla strada alla ferrovia per tratte superiori ai trecento km, a regime almeno 60mila mezzi all’anno, circa il 15 per cento delle complessive 448 mila unità movimentate l’anno scorso dal porto di Livorno.
E’ questo l’obiettivo che l’Interporto Vespucci e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale intendono raggiungere con il progetto Tor (Trailers onto Rail) presentato alla fiera Greenlogistics expo 2018 di Padova, evento internazionale di business, marketing, cultura, approfondimento, esposizione e confronto sui temi più avanzati della catena logistica e delle sue interazioni con la sostenibilità ambientale.

A illustrarne a grandi linee i contenuti è stato l’amministratore delegato del Polo di Guasticce, Bino Fulceri, che si è presentato all’iniziativa fieristica assieme a due dirigenti dell’Adsp, Gabriele Gargiulo per la promozione e comunicazione, e Claudio Vanni, responsabile degli strumenti di programmazione e del Sistema Informativo Portuale dell’Ente.

Il progetto, che è stato sviluppato assieme a RAM spa (Società in house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti); a due Regioni (Toscana e Veneto) e a RFI, mira a prolungare il tratto marino delle Autostrade del Mare attraverso il trasporto combinato strada-rotaia e punta ad ancorare lo scalo labronico, primo porto nazionale per traffico RO/Ro, agli Interporti di Padova e Verona, considerati veri punti di riferimento per i mercati europei.
In che modo? In attesa che si avviino (e concludano- entro il 2022) i lavori di adeguamento delle gallerie appenniniche lungo la tratta Prato-Bologna, l’Interporto e i partner del progetto stanno studiando la possibilità di utilizzare una impresa ferroviaria che ha prenotato l’uso di alcune tracce notturne dell’Alta velocità per il trasporto della merce direttamente ai due interporti.

Al momento è in fase di definizione il costo complessivo del nuovo servizio intermodale per un raffronto con le tariffe sul tutto strada. Ed è aperto il tavolo di lavoro con i partner pubblici del progetto per individuare tutte le possibili forme di incentivazione a sostegno dello start-up del nuovo servizio, che – è su questo che si sta lavorando – potrebbe essere attivato già a partire dal 2019.
Per l’Authority si tratta di un progetto strategico, che avrebbe come merito quello di decongestionare le banchine del porto e di ridurre le emissioni di CO2 sull’ambiente, per l’Interporto rappresenta invece la occasione vera per far decollare l’intermodalità, facendo diventare Livorno lo scalo di riferimento per l’instradamento dei semirimorchi.