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19 Marzo 2024

Due imprenditori denunciati per falso in bilancio e evasione fiscale


Livorno, 16 marzo. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno hanno eseguito, nei giorni scorsi, un decreto, emesso dal Gip del Tribunale di Livorno dottor Fabrizio Nicoletti, – di sequestro preventivo di un appartamento, ad uso ufficio, situato nel centro di Livorno, del valore di mercato di oltre 300.000 euro, nei confronti di due imprenditori, residenti nel capoluogo labronico, indagati per i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e falso in bilancio.
I due, gestori di una società di capitali operante da molti anni nel settore dei servizi portuali, avevano accumulato ingenti debiti con il fisco, omettendo di pagare le imposte sui redditi e l’Iva, sino ad assommare ruoli emessi, a carico della società, per oltre un milione di euro.
Essendosi resi conto di non poter pagare l’ingente tassa all’Amministrazione finanziaria, i due imprenditori hanno cercato, con una serie di atti fraudolenti, di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva dell’erario. Dopo aver posto in liquidazione la società, hanno falsificato il bilancio omettendo di indicare, tra le immobilizzazioni materiali, il mantenimento della proprietà dell’immobile, che è stato sequestrato, su richiesta del Sostituto Procuratore dottor Massimo Mannucci, in quanto “dolosamente non destinato a soddisfare i debiti erariali” e hanno ceduto “di fatto” i restanti beni aziendali ad un’altra società, senza far risultare alcun corrispettivo a titolo di affitto o cessione. Lo sottolinea la Guardia di Finanza.
Una volta depositato il bilancio che indicava falsamente un attivo pari a “zero”, hanno poi cancellato la società dal registro delle imprese, nel tentativo di eludere i tentativi di esazione da parte del Erario e far, dunque, perdere le proprie tracce.
Gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria hanno effettuato una dettagliata analisi delle dinamiche aziendali fino al 2000, ricostruendo il reale operato dell’impresa, ed hanno accertato che si tendeva a far scomparire i beni sui quali il fisco avrebbe legittimamente potuto rivalersi.
L’operazione, effettuata d’intesa con il procuratore capo della Repubblica del Tribunale di Livorno, ha evidenziato quanto sia incisiva l’azione svolta dalla Guardia di Finanza per la salvaguardia del tessuto economico livornese.