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19 Marzo 2024

E’ scomparso il regista Tavernier


Venezia, 25 marzo 2021 – Il Presidente, il Consiglio di amministrazione, il Direttore della Mostra del Cinema e la Biennale di Venezia tutta ricordano con particolare stima e affetto il regista e critico Bertrand Tavernier, figura centrale della scena cinematografica francese. Premiato col Leone d’oro alla carriera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2015, è stato presente a Venezia fin dal 1976 con Il giudice e l’assassino, e ha partecipato due volte al Concorso, nel 1986 con Round Midnight – A mezzanotte circa (Oscar per la colonna sonora e nomination per il protagonista, il sassofonista statunitense Dexter Gordon) e nel 1992 con il poliziesco Legge 627. Ha raggiunto il successo con i suoi film interpretati da Philippe Noiret (Che la festa cominci, Il giudice e l’assassino, Colpo di spugna, L’orologiaio di Saint-Paul) al quale era particolarmente legato. “Grazie a lui faccio del cinema. Era un signore, un gentleman, con cui io mi sono moltissimo, pazzamente divertito. Aveva un concetto del proprio mestiere fortissimo, era un lavoratore formidabile, con una delicatezza eccezionale”. Disse a Venezia ricordando anche la sua Lione, città natale che condivideva con i Lumière: “Sono provinciale e ne sono felice: non mi sento parigino, ho ereditato virtù e difetti di Lione, per questo mi ci son voluti 45 anni per osare parlare di me. A Lione non si risponde a certe domande, esistono pudore, fedeltà, amicizia”.

Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia ricorda così il regista ”Con Bertrand Tavernier scompare una delle figure più prestigiose e influenti della cultura cinematografica francese della seconda metà del Novecento. La cinefilia d’Oltralpe perde uno dei suoi simboli, il cinema uno degli autori più originali e apprezzati. Con i suoi articoli appassionanti e i suoi libri insostituibili, ha contribuito a cementare il nostro amore per il cinema americano. Con dedizione e lungimiranza, ha presieduto l’Institut Lumière di Lione facendolo crescere sino a diventare una delle istituzioni più autorevoli nel panorama internazionale. I film che ci lascia in eredità costituiscono un corpus affascinante, eclettico e anticonformista che non potremo mai dimenticare. Ci mancheranno la sua intelligenza, la lucida e appassionata visione critica, la dedizione assoluta alla causa del cinema. E, naturalmente, i film che avrebbe ancora potuto realizzare, capaci di fondere lo spettacolo con i temi politici e sociali che lo appassionavano. Per tutto questo, gli saremo sempre riconoscenti e grati”.