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28 Marzo 2024

I segni emblematici di Renato Spagnoli al Festival AnniSettanta


Livorno, 7 novembre 2018. L’arte, musica e cultura ovunque in centro a Livorno, così il festival AnniSettanta con il nuovo evento in programma omaggia il grande Maestro Renato Spagnoli: una mostra a lui dedicata dal titolo “Segni emblematici”. L’esposizione ospitata negli spazi di Taragaruz, via E. Rossi, 23, è curata da Gian Marco Casini. All’inaugurazione sarà presente l’artista.
Un vero e proprio percorso a tappe, ideato dalla TST Art Gallery il festival AnniSettanta sta viaggiando fuori dagli spazi della galleria di Corso Amedeo 196, dove è in corso la mostra fotografica di Vincenzo Starnone.
“Quello che sto cercando di fare con Renato Spagnoli – sotolinea Gian Marco Casini – è portare il suo lavoro, già in parte conosciuto a Livorno, fuori. Il 28 dicembre, in occasione dei suoi 90 anni, festeggeremo il compleanno alla Gian Marco Casini Gallery, dove sarà proiettato anche un video dedicato”.
“Voler dare un contributo alla diffusione di cultura e bellezza, essere parte integrante di un percorso che proseguirà anche dopo il Festival”. Aggiunge Luca Benedetti di Taragaruz: “Avere un artista come Renato Spagnoli è un momento molto importante ad un anno dall’apertura del nostro spazio. È un grande onore ospitare il Maestro -che nel 1970 inizia a realizzare le prime mostre personali esponendo insieme a Giovanni Campus- e che tra il 1977 e il 1978 decide di sperimentare e utilizzare nelle sue opere la lettera “A” con un effetto di illusioni ottiche anamorfiche”. Il maestro è infatti autore della lettera “A” posizionata in piazza Attias.
La carriera artistica di Renato Spagnoli inizia dopo la visita nel 1960 alla Biennale di Venezia. Rimane colpito dai lavori di Franz Kline. I lavori del 1961 riprendono, infatti, i tratti caratteristici dell’Action Painting, anche se in Spagnoli (come anche in Kline del resto), ci sono numerosissimi progetti e disegni preparatori. La progettualità, come si vede, è una componente importante durante tutta la sua carriera. Tra il 1962 e 1963 si avvicina all’Astrattismo Classico fiorentino entrando in contatto con artisti come Vinicio Berti e Gualtiero Nativi. Contemporaneamente lavora come verniciatore delle Ferrovie dello Stato e utilizza i colori a piombo per tingere i treni nelle sue opere. Nel 1963 è attivista della Federazione Anarchica. In queste circostanze fonda con Bartoli, Graziani e Laquaniti il Gruppo Atoma presentando il primo manifesto alla Galleria Numero di Fiamma Vigo a Firenze. Da qui, per quasi trent’anni, inizia la sua ossessione per la lettera “A”. I suoi lavori utilizzano questa lettera come segno grafico, con vari font, ripetendolo all’infinito, scomponendola e ricomponendola con vari media e su diversi supporti (tela, carta, legno, metacrilato, alluminio). Si avvicina ai Poeti visivi, come Eugenio Miccini e Giuseppe Chiari e stringe un forte legame con Lara Vinca-Masini. Nel 1967 partecipa, con il Gruppo Atoma, alla costituzione del Museo sperimentale d’arte moderna di Torino. Sempre nel 1967 inizia a lavorare con la Galleria Sincron di Brescia, dove incontra Bruno Munari il quale scriverà per lui diversi testi. Negli anni sessanta e settanta, grazie anche a Roberto Peccolo, fa mostre e brevi soggiorni tra Milano, Parigi, Londra, Macerata, Brescia, Bari, ed altri luoghi entrando in contatto con artisti come Eliseo Mattiacci e Hugo De Marco. Il suo lavoro fino alla metà degli anni ’90 è da un lato vicino alla Poesia Visivo-Concreata e dall’altro presenta aspetti Optical-Cinetici. Nei lavori dal 1995 fino a oggi, si assiste alla progressiva e definitiva scomposizione del segno caratteristico di Spagnoli, con i tratti tipici dei suoi lavori dei primi anni sessanta che fanno il loro ritorno ma in sculture, da terra o da parete, che si articolano, si “arrampicano” nello spazio creando ritmi di pieni e di vuoti, di entrate e di uscite di strutture in movimento. Così Gian Marco Casini ne scrive sul catalogo dell’autore.
Le prossime tappe del festival AnniSettanta: mercoledì 14 novembre all’Osteria La Barrocciaia di Tommaso Scalsi, piazza Cavallotti, 13, musica dal vivo con il gruppo “Disperati Erotici”. La serata sarà uno scambio di ricordi di musica e testi di De Andrè e di Lucio Battisti.
Giovedì 15 novembre, ore 18, da Mondadori Bookstore Livorno, via Magenta, 23, presentazione del romanzo “Un’altra giovinezza veniva dal mare” di Lorenzo Greco, Vittoria Iguazu Editora. L’autore dialogherà con Sandra Mazzinghi e con l’avvocato Andrea Ghezzani.
Domenica 18 novembre, ore 17.30, a Palazzo Huigens, Via Borra, 35, un incontro ideato dalla cooperativa Itinera, “A Livorno negli anni ’70: tutto inizia dal basso”, in collaborazione con Edizioni Erasmo.
Venerdì 30 novembre, ore 18, nei locali della TST Art Gallery, Antonio Valentini, giornalista, penna del Corriere della Sera e docente di comunicazione giornalistica all’Università di Pisa, terrà un incontro dal titolo “Vissuto e aspettative dei giovani negli anni ‘70”.
Prosegue alla TST Art Gallery, fino al 30 novembre, la mostra del fotografo napoletano Vincenzo Starnone che ha inaugurato il festival “AnniSettanta”. Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Chiuso il mercoledì pomeriggio.
Il festival “AnniSettanta” ha il patrocinio gratuito del Comune di Livorno.
L’ingresso alle mostre, agli incontri e ai concerti è gratuito. (Nella foto in primo piano Renato Spagnoli ad una mostra) Info: TST Art Gallery, ufficio stampa 3923809509 info.tstartgallery@gmail.com