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29 Marzo 2024

Il voto a Livorno. Uno sguardo al 2019, torna il Pd, M5S indietro, la Lega balza all’attacco


(Massimo Masiero) Livorno, 5 marzo. E mentre Matteo Renzi annuncia che lascerà la guida del Pd dopo la sconfitta di domenica, si valutano i risultati in città. Poca differenza tra Camera e Senato, ma qualche sorpresa è arrivata puntualmente. Andrea Romano, il candidato livornese uscente, docente universitario, esperto in economia e finanza, in passato collaboratore de La Stampa per alcuni anni, fa il pieno e porta il Pd al 32,05 per cento. Risultato da considerare anche in vista delle amministrative del 2019. Partito che scende al 28,89 con i voti alla lista, ma che è un ottimo risultato rispetto al nazionale. Supera il M5S, un po’ in affanno sul territorio, che si attesta al 28,63 e che deve cominciare a guardarsi attentamente anche alle spalle perché la Lega, con l’outsider Lorenzo Gasperini, 26 anni cecinese, centravanti politico a tutto campo, in coalizione supera i 24mila voti, e con quelli di lista i 15.793 con 15,43 di percentuale. Mai visti consensi così alti. Sicurezza e immigrazione in città, disagio nei quartieri (leggi Garibaldi e dintorni), microcriminalità hanno lasciato un segno negativo sui cittadini più anziani e timorosi, che lo hanno ricordato a istituzioni e politica facendo una chiara crocetta sulle schede. E che non hanno nemmeno sbagliato lo si è capito dalle risposte che davano, con quel pizzico d’ironia tutta livornese, all’intervistatore di turno, che chiedeva loro se erano in difficoltà per il meccanismo del voto. L’alta percentuale, oltre il 76 per cento, di chi si è recato a votare è stata la conferma della loro volontà di cambiare comunque. L’altra sorpresa a sinistra è stata Potere al Popolo, che con il 4,43 per cento di lista e il 4,54 alla leader Valentina Barale ha marcato il territorio ed ha finito per guardare a vista poco avanti un affaticato Liberi e Uguali, che raggiungendo il 5,57 ha tuttavia ampiamente superato la soglia dello sbarramento conquistato a livello nazionale. Forza Italia si è distesa sul 7,21 contribuendo alla elezioni del candidato Roberto Berardi al Parlamento, soffiando il seggio a Silvia Velo, campigliese, sottosegretaria all’ambiente deputata uscente. Non sostanziali variazioni per il Senato. Il Pd supera il 30 per cento, il M5S anche con Gregorio De Falco (28,79) resta in lista al 28,39, la Lega è ancora lì con 15,62 e oltre 13mila voti. Potere al Popolo è al 3,90. La destra batte il tacco con Fratelli d’Italia al 3,11 e la sinistra risponde con il Partito Comunista d’Italia all’1,37. Forza Italia eccola al 7,30.