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18 Aprile 2024

Livorno, completate l’ottanta per cento delle opere post alluvione


Livorno, 30 maggio – Il taglio del nastro inaugurale delle opere riguardanti il primo lotto dei lavori di adeguamento alla foce dello Scolmatore dell’Arno, al Calambrone, tra Livorno e Tirrenia, effettuato insieme, ha sancito, simbolicamente, il proseguimento della collaborazione tra Regione e Comune di Livorno, tra governatore e Enrico Rossi e sindaco Filippo Nogarin (Nella foto, il taglio del nastro). Le opere sono costate 10 milioni di euro invece dei 15 previsti, finanziati per 3,5 milioni con fondi regionali, per 4,5 con fondi statali e per 2 con risorse dell’Autorità portuale. “Queste opere – ha spiegato Rossi presentando i due moli foranei che si spingono in mare per 600 metri ciascuno e i dragaggi che hanno portato il fondo a 3 metri in tutta la foce – faranno sentire i loro benefici effetti in tutta la piana, da Pontedera a Pisa. Ed entro la fine dell’anno contiamo di dare il via a lavori per altri 15 milioni di euro, ripulendo il canale fino a Pontedera e consolidandone le sponde. La forcella posizionata alla fine dello scolmatore permetterà di accumulare sabbia che potrà servire, se l’Autorità portuale lo vorrà, per realizzare la nuova Darsena Europa. Questo recupero é bellissimo, anche dal punto di vista naturalistico”. Anche il sindaco ha espresso la soddisfazione per le opere realizzate. Esse riguardano sistemazioni ambientali, sono stati rimodellati gli arenili oggetto di ripascimento e realizzato il cordone costiero delle dune, analogo per dimensioni a quello esistente, ampio 40 metri e lungo 250. Sono state messe a dimora piante autoctone e la demolizione delle barre sabbiose ha reso possibile il ripascimento degli arenili a nord per circa 1 chilometro.
In precedenza Enrico Rossi, in veste di commissario governativo , ha compiuto un sopralluogo a Montenero e alla foce del Rio Ardenza dove sono in corso avanzato i lavori, dopo l’alluvione della notte tra il 9 e 10 settembre 2017, per la ricostruzione della piazza delle Carrozze e degli argini del corso d’acqua. Ad oggi sono stati ultimati 223 dei 279 interventi di somma urgenza o di prima emergenza, pari all’80 per cento di quelli previsti per la messa in sicurezza del territorio livornese.
Enrico Rossi era accompagnato dal sindaco Filippo Nogarin, dall’assessore regionale alla Protezione civile, Federica Fratoni e dal consigliere regionale Francesco Gazzetti
Rossi ha espresso sufficiente soddisfazione per gli interventi ed ha aggiunto che “la Regione, insieme al Genio civile e al Comune sta lavorando bene, a ritmi serrati e con armonia”. Si è poi scusato con i cittadini se alcune ditte sono in ritardo, “ma i lavori – ha detto – stanno procedendo e se paragoniamo cosa accade qui con altre situazioni analoghe in Italia, a Livorno siamo certamente più efficienti ed in grado di fare prima e meglio. E i risultati si vedono. Quindi andremo avanti su questa linea, d’intesa con il sindaco”.
Con lui e con i tecnici dei due enti all’inizio della mattinata Rossi aveva tenuto una riunione dedicata al Rio Maggiore. Al termine si è registrata piena consonanza sul da farsi per la sua messa in sicurezza.
“Si tratta – ha spiegato il commissario – di tre tipi di interventi: lo stombamento di alcuni tratti, per permettere di raggiungere una portata di 140 metri cubi al secondo, cioè pari a quella che sarebbe stata necessaria nel settembre scorso. Il secondo prevede alcune deviazioni del suo corso, cioè dei bypass per ridurre la portata del suo ramo principale. Infine si prevede di rimuovere le ostruzioni rappresentate, a nord, da alcuni ponti. Si calcola che per questi lavori serviranno altri 30 milioni di euro, che chiederemo al nuovo Governo non appena si sarà insediato. Per questo andremo a Roma insieme al sindaco e ai rappresentanti delle categorie economiche”. Secondo il commissario Rossi è infatti necessario che a Livorno arrivino presto i 25 milioni di euro chiesti fin dall’ottobre scorso per i danni subiti dai cittadini e i 25 per quelli patiti dalle imprese. “Molte non ce l’hanno fatta – ha osservato Rossi – anche se la Regione ha cercato di aiutarle con il microcredito. È mia intenzione terminare il mio incarico di commissario, che scade nel settembre prossimo, lasciando Livorno con la certezza di aver fatto tutto il possibile per metterla al riparo da un evento come quello dello scorso anno”. Alcuni parlamentari del Pd, con il livornese Andrea Romano primo firmatario, hanno pronta già una mozione da presentare al prossimo governo con la quale si sollecita il pagamento dei risarcimenti ai colpiti dell’alluvione.
E’ necessario togliere al più presto i tubi Eni che ostruisce il canale della Darsena Toscana, ha detto inoltre Rossi visitando l’area portuale, accompagnato dal sindaco Nogarin, dal presidente dell’Autorità Stefano Corsini e dal comandante della Capitaneria di Porto, Giuseppe Tarzia. “È per sollecitare la ripresa dei lavori che sono voluto venire qui di persona”, ha aggiunto poiché i lavori attualmente sono fermi ed è importante che riprendano e si concludano al più presto. L’obiettivo è infatti quello di poter dragare liberamente il canale così da portare il fondo a 13 metri e permettere a navi di 120 metri di lunghezza di poterlo imboccare, mentre adesso può accogliere al massimo natanti di 60 metri. “Ho quindi chiesto di conoscere – ha concluso – la data precisa entro la quale si concluderanno i lavori di rimozione del tubo dell’Eni che riduce la luce del canale. Dovevano terminare entro il mese di settembre prossimo, ma sono stati fermi per troppo tempo. Ho quindi intenzione di tornare qui periodicamente a sollecitarne una rapida effettuazione: è questione decisiva per Livorno e per il suo porto”.