Livorno, esplode il serbatoio di un deposito costiero della zona portuale: due morti
28 Marzo 2018
Livorno, 28 marzo. Esplosione alle 13,50 di oggi di un serbatoio dei costieri Neri di via Leonardo Da Vinci, nella zona del porto industriale. Secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco, conteneva acetato di etile. Due operai, Lorenzo Mazzoni, 25 anni, e Nunzio Viola, 52 della ditta Labromare specializzata in attività d’antinquinamento, durante le operazioni di manutenzione hanno perso la vita. L’esplosione ha provocato l’inclinazione del serbatoio, che tuttavia non ha avuto altre conseguenze negative. (nella foto). L’area è stata evacuata, nessun pericolo per fuoriuscite di sostante inquinanti. Sul posto per i soccorsi sono giunti i Vigili del Fuoco con gli automezzi antincendio e ambulanze Svs, Croce Rossa e Misericordia, Polizia, Finanza e controllo dell’elicottero della Guardia Costiera. Poco dopo i familiari delle vittime, e poi il sindaco Filippo Nogarin e il presidente della Regione, Enrico Rossi. La Procura della Repubblica indaga per omicidio colposo plurimo. Domani, giovedì 29 marzo,per rivendicare sicurezza sui posti di lavoro, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero di otto ore e fiaccolata alle 21 con inizio da Piazza della Repubblica, che si soffermerà davanti a Palazzo Rosciano, sede dell’Autorità Portuale, attraverserà le vie del centro e di concluderà nella stessa piazza. Espressioni di dolore e rabbia da parte di lavoratori, istituzioni e sindacati per le ennesime vittime sul lavoro. “Vicinanza e cordoglio” ai familiari nel messaggio del presidente del consiglio Paolo Gentiloni. Filippo Nogarin, di ritorno da impegni istituzionali in programma a Firenze, parla di “tragedia immane” e di pensiero rivolto alle famiglie, dopo essere giunto sul luogo della sciagura.
Poi le prime dichiarazioni: “Tocca contare l’ennesimo incidente sul lavoro che strappa due uomini innocenti alle loro famiglie. In questo momento drammatico per tutta la città il mio primo pensiero è per loro. A queste mogli, madri, figli. A ognuno di loro va il mio più profondo cordoglio, il mio sostegno e la massima vicinanza. Più forte del dolore, in questo momento, è soltanto la rabbia. Perchè tutto questo è inaccettabile. Quanto ancora, mi chiedo, deve allungarsi l’elenco delle vittime e delle tragedie consumate sui luoghi di lavoro prima che si riesca a fare qualcosa? A tutti i lavoratori, in particolare a quelli che operano in ambiente portuale, la politica deve garantire costantemente la massima sicurezza e non le vuote chiacchiere. La fine di una vita non ammette tentennamenti e impone risposte coraggiose; soprattutto impone risposte immediate. In questo momento le autorità preposte sono impegnate a far luce su questa terribile vicenda, mi auguro che riescano a chiarire al più presto le dinamiche dei fatti e accertare le eventuali responsabilità”.
Enrico Rossi: “Il mio pensiero va innanzitutto alle famiglie dei due operai morti nel porto di Livorno. Oggi è un giorno tragico, orribile. Tutta la Toscana esprime vicinanza e solidarietà. In attesa delle indagini e degli approfondimenti circa la dinamica dell’incidente, mi preme comunicare un profondo sentimento di rabbia. Fatti come questi accadono non per fatalità ma per lassismo e noncuranza, di cui è responsabile anzitutto la classe dirigente, quella datoriale e quella che ha ruoli di direzione istituzionale. Siamo ormai in presenza di una vera e propria mattanza dei lavoratori. Chiamerò, per quel che mi compete, ciascuno alle proprie responsabilità. In generale, laddove si lavora con impegno la mortalità si riduce fino ad azzerarsi. E questo deve essere fatto ovunque, anche al porto di Livorno”.
Rossi si sofferma poi su aspetti di contesto in materia di sicurezza, anche a prescindere dal tragico evento di oggi: “Già nel 2008 – ricorda il presidente – oltre all’applicazione del D.Lgs 272/99, noi ci impegnammo per istituire con un protocollo i comitati per l’igiene e per la sicurezza nei porti composti da tutte le autorità e delle forze sociali che fanno capo all’autorità portuale stessa, che ha il compito di riunire il comitato stesso. E poi concordammo di istituire i rappresentanti della sicurezza nei tre porti di Piombino, Livorno e Carrara (ben 3 a Livorno) dedicati, attraverso un progetto di formazione precisa, al coordinamento degli altri lavoratori della sicurezza, in modo da avere una visione complessiva dei problemi da affrontare, elaborata dagli stessi lavoratori”.
“Il protocollo – ha aggiunto Rossi – è stato rivisto solo nel 2015 e ci sono state anche difficoltà e resistenze per rifarlo, soprattutto da parte datoriale, al punto che siamo dovuti intervenire dalla stessa presidenza perché si procedesse alla stipula dell’atto. E’ stato firmato agli inizi del 2016 e purtroppo, per quel che mi risulta, anche a questo riguardo ci sarebbero state lentezze e vischiosità”. “Inoltre, mi è stato riferito che sino ad ora – ha denunciato – il comitato per l’igiene e per la sicurezza, che deve essere convocato dall’autorità portuale, non si è ancora mai riunito. Le cose non possono andare avanti così”.
Rossi ha annunciato che sono stati convocati per domani i sindacati regionali, i rappresentanti della sicurezza delle Asl della Toscana e il Dipartimento della Salute. Cgil Cisl e Uil, dopo il grave incidente accaduto oggi e a pochi giorni di distanza dall’altro incidente accaduto ad un lavoratore dell’edilizia che ha perso la vita, dicono basta alle continue morti sul lavoro richiamando tutti alla massima attenzione sul problema della sicurezza. “Oggi siamo a piangere la morte di due lavoratori della Labromare che stavano effettuando la manutenzione di una cisterna all’interno del Deposito Costiero Neri – si legge in una nota – Vicini alle famiglie dei lavoratori le organizzazioni esprimono le più sentite condoglianze interpretando il pensiero di tutti i lavoratori e sono a indire per la giornata di giovedì 29 marzo una prima azione di 8 ore di sciopero.
Parole di cordoglio anche dal presidente della Provincia Alessandro Franchi: “Una tragedia che ancora una volta interroga le nostre coscienze sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, sulle quali occorre porre la massima attenzione. Mi stringo alle famiglie delle vittime, auspicando che sulle cause del disastro si faccia luce il più presto possibile”.
Gadi Polacco per la Comunità Ebraica livornese: “La triste notizia della tragedia occorsa a Livorno oggi, bel lungi dal voler e poter trarre conclusioni circa la dinamica e le cause,richiama direttamente al concetto biblico dell’importanza del lavoro e del rispetto del lavoratore per I quali adoperarsi sempre.
In questo momento il pensiero non puo’ che andare solidale alle famiglie e ai colleghi delle vittime.
Dal Cielo,come e’ d’uso affermare ebraicamente,possa giungere loro consolazione”.
Lo sciopero sarà articolato dalle categorie nell’arco della giornata, saranno esclusi i lavoratori che sono assoggettati al rispetto della legge 146 sull’autoregolamentazione al diritto di sciopero”. Presa di posizione anche a livello nazionale. La Cgil è preoccupata per l’inversione di tendenza sulla sicurezza nei posti di lavoro. “Salute e sicurezza sono le priorità nazionali”, ha dichiarato Carmelo Barbagallo, segretario nazionale Uil, “Basta morti sul lavoro”, il commento di Annamaria Furlan, segretaria nazionale Cisl. Il Primo Maggio sarà proclamata giornata di lotta e di denuncia.