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8 Novembre 2024

Luigi Berlinguer: “Il Sì al referendum per il progresso del Paese”


(Massimo Masiero) Livorno – I progressisti vogliono muovere le cose e differenza dei conservatori, per questo il confronto referendario pone tutti di fronte all’opportunità di cambiare il paese. Lo ha detto a chiare parole Luigi Berlinguer, presidente della commissione nazionale del Pd, parlando sul prossimo referendum, riferendosi alla volontà di abbattere il bicameralismo votando “Sì” e scartando ogni altra ipotesi politica, nella sala del centro servizi del quartiere nord di Corea, introdotto dal segretario territoriale del partito Lorenzo Bacci, che ne ha sottolineato il personaggio di vero riformista, mentre Federico Bellandi, segretario comunale, ha concluso ricordando l’importanza del cambiamento con il voto del 4 dicembre.
Berlinguer ha aggiunto: “Il progresso del paese è ormai legato sempre più alla rapidità delle scelte e la politica deve fare altrettanto, dopo la discussione e il dibattito occorre decidere. Ancora oggi nel partito democratico, mentre è morto il comunismo sovietico, resta dentro qualcuno l’anima comunista, che non è vero riformismo. I tempi che viviamo esigono non una vita istituzionale lenta, ma che sappia cogliere con rapidità i bisogni delle parti sociali. Non è consentito per la politica perdersi nei dettagli e rinviare ogni decisione”. In altri paesi come Francia, Germania e Inghilterra le decisioni sono prese dalla sola assemblea esistente e le leggi, prima di essere approvate sono al centro di una approfondita discussione per dare esempio di democrazia agli elettori. Oggi non è consentito perdersi nei dettagli perché occorre superare il progressismo della logorrea e della chiacchiera e realizzare veramente il partito dei fatti. “Non dobbiamo continuare – ha detto Berlinguer – a avere una vita istituzionale lenta, che si perde nei dettagli, in lunghe discussioni, una società vecchia e superata, che deve essere invece rapida”. Il doppio Parlamento per discutere gli stessi provvedimenti porta alla esasperazione della lentezza. Il Senato tuttavia non sparirà ma diventerà quello delle autonomie con i sindaci rappresentanti delle città, e consiglieri delle regioni, che discuteranno le tematiche dei territori”. Su queste linee si è sviluppato l’intervento di Berlinguer, che ha poi ricordato come il referendum sia essenziale per riformare e snellire le procedure legislative del paese, E lo furono in passato quelli per il divorzio e l’aborto, che hanno cambiato l’Italia. La democrazia non è in pericolo come sostengono i favorevoli al “No”, che sono per mantenere attuale ordinamento parlamentare, che finisce per generare indifferenza nell’elettorato verso i partiti. La Costituzione può essere modificata in meglio, come lo è stata in passato ben sedici volte, contribuendo, con il voto e pari opportunità alle donne, a consolidare la democrazia, tanto che andrebbe fatta studiare nelle scuole. Il referendum non deve essere legato alla volontà di sconfiggere l’attuale premier Matte Renzi, ma di rendere possibile il cambiamento dell’attuale sistema bicamerale, consentire una maggiore governabilità del paese e porre le premesse per modificare l’”Italicum”, l’attuale legge elettorale, sulla quale alcuni parlamentari in queste settimane stanno lavorando per dare un indicazione, mentre se vincesse il “No” sorgerebbero dubbi sulla volontà di riscriverla.