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20 Aprile 2024

Mostre. Salvo Raeli alla Galleria Peccolo


Livorno, 23 marzo. Salvo Raeli è nato a Noto nel 1946, vive e lavora a Siracusa. Dopo gli studi presso l’Istituto d’Arte di Siracusa e all’Accademia di Belle Arti di Catania, inizia la propria ricerca artistica nel 1972 e dal 1976 insegna presso Istituti d’Arte e Istituti Universitari. Esporrà da domani, sabato 24 marzo, al 26 aprile, alla galleria Peccolo, che inaugura la mostra n.399 della sua annosa attività, nello spazio di piazza della Repubblica 12, le opere dal 1990 al 2006. Orario 10-13, 16-20. Festivi e lunedì chiuso.
Dopo la sua esperienza con sculture monocrome dalla forma bio-morfa, realizzate usando cemento o ossido e pigmenti monocromi sostenuti da strutture di legno, inizia negli anni novanta una serie di dipinti astratti, prevalentemente su cartoncino in fogli di cm.50 x 70 e 70 x 100, che si inscrivono con pieno titolo in quella che è stata nominata “Astrazione ridefinita” da Demetrio Paparoni, autore della prefazione in catalogo. Come le precedenti sculture anche questi dipinti assumono una presenza di ritmicità e spazialità ripetuta e meditativa.
Le opere si presentano come vere e proprie griglie coloratissime, costruite con l’utilizzo di soli pochi colori primari attraverso la stratificazioni di piccoli segni, pennellate mai distese, solo tocchi, come si trattasse di timbri. Poiché ogni nuova pennellata deve lasciar intravvedere quelle sottostanti vengono utilizzati colori diluiti, inizialmente acrilici e pastelli, successivamente, per dare un effetto tridimensionale all’insieme, l’ultimo tocco è affidato agli acquarelli. I colori secondari sono dunque il risultato delle variazioni di dosaggio e delle sovrapposizioni, che sono tali e tante da conferire all’insieme una gamma molto ampia di colori e tonalità. Non sorprende come, già negli anni novanta, per via della sua natura riservata, l’autore abbia vissuto questa esperienza come una sorta di meditazione solitaria; infatti la sua pratica pittorica lo portava a ripetere piccoli gesti controllati, che fanno dei suoi lavori una sorta di preghiera solitaria, un mantra, capace di svuotare la mente. Raeli descriveva i suoi dipinti su carta come “paesaggi interiori” e che per ognuno di essi trovava sempre un diverso riferimento a un fiore o a un luogo visto in una precisa ora del giorno e della luce.
Questa esposizione livornese è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/inglese edito dalle Edizioni Peccolo contenente le immagini delle opere in mostra, uno scritto-prefazione di Demetrio Paparoni e una succinta nota su questi lavori di Roberto Lacarbonara.