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19 Marzo 2024

Un'immagine del film "Cosa sarà" girato in buona parte a Livorno (foto fornita da Nesti)

Nel giorno della chiusura dei cinema esce l’ultimo film di Bruni, in gran parte girato a Livorno


(Donatella Nesti) Livorno, 25 ottobre 2020 – Nell’ultimo giorno in cui è stato possibile andare al cinema dopo l’annuncio dell’ultimo Dpcm con il quale vengono chiusi cinema, teatri, sale concerti, palestre e parzialmente bar, ristoranti, domenica 25 ottobre, è uscito nelle sale l’ultimo film dello sceneggiatore e regista livornese Francesco Bruni, che chiude anche la quindicesima festa del cinema di Roma.

Il pluripremiato sceneggiatore di film quali “Ovosodo”, “La prima cosa bella”, “Il capitale umano” di Paolo Virzì, con cui ha realizzato un felice sodalizio artistico e di serie televisive come “Il commissario Montalbano”, torna alla regia dopo i successi di “Scialla!” e “Tutto quello che vuoi”. Protagonista di “Cosa sarà” è Kim Rossi Stuart nei panni di Bruno Salvati , un regista con difficoltà al lavoro e in famiglia, che non riesce a essere il padre presente e affidabile che vorrebbe. Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia, si confronta con un’ematologa con tutto ciò che segue, le cure, la ricerca di un donatore. La malattia cambierà profondamente l’uomo, che inizierà un percorso di crescita attraverso il quale muteranno i suoi rapporti interpersonali.

Il film è certamente il più personale, e in parte autobiografico, si avvale di un sceneggiatura perfetta ed un cast di interpreti (Lorenza Indovina, Fotinì Peluso, Tancredi Galli, Barbara Ronchi, Raffaella Lebboroni) all’altezza di una storia che pur essendo drammatica non rinuncia all’ironia ed a situazioni comiche.

Una importante parte del film è girata a Livorno rappresentata in modo non stereotipata e la scena forse più coinvolgente ha come scenario la terrazza Mascagni. Molto bravo il protagonista come tutti gli altri interpreti ed il racconto mette in evidenza la fragilità che ci coglie quando incontriamo la malattia che spiazza e ci rende deboli, insicuri, delicati senza che debba continuamente essere sottolineato. La malattia ci costringe a cercare, come un sonnambulo in equilibrio su un cornicione, di provare a mantenere stabilità e sguardo al futuro. Prima della proiezione al cinema 4 Mori, nel quale Bruni ha presentato tutti i suoi film, il regista ha inviato un filmato con il quale saluta e ringrazia gli spettatori della loro presenza, dispiaciuto di non essere a Livorno a fine ottobre come era in programma prima della chiusura.

Il cinema con tutte le precauzioni prese resta il luogo più sicuro in tutto il mondo afferma Bruni che chiama accanto a se anche la moglie che nel film interpreta la dottoressa. “Cosa sarà” è dedicato a Mattia Torre che a differenza di Bruni la sua battaglia contro la malattia non l’ha vinta e riesce a commuovere nel finale con le note di Altrove, di Morgan, “Ho deciso di perdermi nel mondo, anche se sprofondo. Voglio che le cose mi portino altrove, non importa dove”.

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