La testimonianza: boschi delle colline livornesi e Sasso Rosso invasi dai rifiuti
12 Marzo 2018
(Paolo Pasquinelli) Livorno, 12 marzo. Durante i miei studi sulle biodiversità sono solito percorrere sentieri, boschi , ambienti rocciosi e rii delle Colline/Monti
livornesi. Con amarezza trovo materiali di ogni genere abbandonati abusivamente, con inaudita violenza nei confronti del territorio che rappresenta una preziosità per i cittadini. Fino a poco tempo fa mi rendevo autore, oltre che di conferenze scritti e denunce, di limitate raccolte di rifiuti trovati nelle Colline. In una di queste occasioni mi resi protagonista di una ripulitura del Sasso Rosso, situato sulla salita del Castellaccio. Altrettanto ho fatto fino ad alcuni mesi fa depositando il materiale raccolto (differenziandolo) nei primi bidoni che apparivano sulla strada. Con mia sorpresa, sono stati recentemente tolti i bidoni di raccolta in funzione di una scelta di questa Amministrazione Comunale che ha inteso rendere la raccolta “porta a porta” anche laddove le porte non esistono, ovvero in vicinanza del parco. Ebbene, il luogo destinato ai pic-nic nel prato collinare davanti al Sasso Rosso, attrezzato decorosamente dalle precedenti Amministrazioni, è stato privato di qualsiasi tipo di bidoni di raccolta rifiuti.
Conseguenze: A) Il bosco nelle vicinanze si è riempito di sacchetti pieni di sporcizie varie provenienti da alcuni maleducati, che usano fare merende o pranzetti in quel luogo. B) Sporcizia e abbandono chiamano altra sporcizia e abbandono, tant’è che vi si trova di tutto. C) Se qualcuno, come il sottoscritto, intendesse liberare seppur parzialmente il bosco dai rifiuti, ora non può più farlo se non portarsi i rifiuti degli altri a casa.
Probabilmente chi ha imposto certe scelte non ha valutato fino in fondo le conseguenze oppure, peggio ancora, non ha mai fatto un giro sulle nostre Colline che apparentemente non sembrano essere le loro.
Le risposte dell’Amministrazione Comunale immaginabili possono essere: chi fa pic-nic si porti i rifiuti a casa e chi trova materiale abbandonato chiami l’Aamps (pur sapendo che l’Aamps non raccoglie materiali sfusi che non siano stati posti sulla strada). Ciò che documento per la zona del Sasso Rosso può valere anche per altri areali delle Colline. La speranza è che vi sia qualche intervento decisivo anche se finora non ho ricevuto alcuna risposta alle PEC inviate su argomenti analoghi.
Paolo Pasquinelli, biologo e artista contemporaneo
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