Torre della Cigna, permane l’emergenza ma si va verso il rilascio prolungato
14 Febbraio 2020
(Simone Consigli) Livorno, 14 febbraio 2020 – Archiviato lo sgombero del blocco della Chiccaia a Shangay, permane lo stato di emergenza con la torre della Cigna ed i suoi novanta occupanti. La struttura è di proprietà della società San Teodoro Srl ed è occupata dal 2016. Sulla torre pende un’ordinanza di sgombero che, almeno fino a maggio, non sarà effettuata.
Lo ha annunciato l’assessore Andrea Raspanti durante il Consiglio comunale di ieri, giovedì 13 febbraio, in risposta all’interpellanza firmata da Aurora Trotta di Potere al Popolo.
Gli occupanti resteranno fino almeno a maggio. Nel frattempo saranno definite le nuove graduatorie. Per l’amministrazione comunale la via migliore da percorrere è quella di un “rilascio prolungato” della struttura, che dia il tempo di far diminuire gradualmente il numero degli occupanti e di trovare loro una sistemazione.
“Si arriva ad affrontare un’interpellanza importante”, denuncia la Trotta. “Vanno chiarite le intenzioni della Prefettura e della Questura nei confronti degli occupanti che devono essere tutelati. Per legge solo una parte della torre deve essere evacuata. Perché un privato rivuole la sua struttura se non per rivalutarla? Il vero focus è questo, i privati stanno facendo i propri interessi sulla pelle degli occupanti”.
A rispondere alla capogruppo di Potere al Popolo è stato Andrea Raspanti: “Non possiamo impedire lo sgombero ma vogliamo un processo pacifico, le politiche abitative nel nostro territorio sono in forte difficoltà. Siamo stati costretti ad affrontare negli anni passati un’ondata di sfratti spropositata per le nostre disponibilità. Il problema della casa a Livorno è un’emergenza sociale”.
Raspanti ha elencato i numeri del patrimonio Erp di Livorno che è pari quasi a quello di Firenze: “Il Comune di Livorno non è mai stato a favore dello sgombero, ma non è possibile evitarlo e non possiamo come amministrazione inserirci nelle liste d’ufficio delle assegnazioni di queste persone”.
Per chiarire il quadro normativo della vicenda occorre sapere che il procedimento civile di sgombero va a gravare sulle competenze della Questura e della Prefettura poiché il problema riguarda l’ordine pubblico e la proprietà privata.
“Il Comune è solo l’ente gestore di Erp”, ha continuato Raspanti, “quindi è chiamato a trovare semplicemente le soluzioni. Intanto si andrà avanti almeno fino a maggio, così avremo il tempo di inserire gli occupanti nei programmi e nelle reti dell’emergenza abitativa, per quanto riguarda la proprietà possiamo solo intavolare un dialogo che favorisca una gestione pacifica dello sgombero”.
Assorbire in un periodo medio lungo l’emergenza e gestire lo sgombero senza incidenti, questa è la linea dell’amministrazione. Come per la Chiccaia saranno reperite soluzioni abitative temporanee, nella speranza che con le nuove graduatorie tutti abbiano una casa. Sul riutilizzo della torre, al momento che sarà vuota, l’unica forza che può esercitare il Comune è quella della destinazione d’uso del terreno, strumento difficile ma possibile, vista la volontà di intervenire sul quartiere della Cigna “da tempo abbandonato e isolato”, come ha dichiarato Raspanti.
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