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19 Marzo 2024

La locandina del film Pinocchio di Garrone (foto d'archivio)

Tutto pronto per la notte degli Oscar


(Donatella Nesti) Los Angeles, 23 aprile 2021 – Per la 93ma edizione dei premi Oscar l’Academy ha commissariato Union Station, lo scalo ferroviario della città che verrà trasformato in palco ausiliario di uno spettacolo dislocato sia nel grande atrio della stazione sia sul consueto palcoscenico del Dolby Theatre di Hollywood Boulevard. Steven Soderbergh il profetico regista del film Contagion che ha anticipato la pandemia globale, ingaggiato come produttore d’eccezione dall’Academy, si limita a promettere che si tratterà di un format inedito e che l’anno dove sono saltate tutte le regole è quello giusto per sperimentare cose nuove.

La tragica realtà è quella delle sale vuote e della diffusione in streaming di molte pellicole facendo la fortuna delle piattaforme, accanto a Netflix, la più diffusa, Amazon ed Apple sono inoltre apparse Disney +, Paramount + ed Hbo Max , la Sony ha preferito siglare un accordo di distribuzione proprio con Netflix. Alcune novità importanti di questo anno ‘orribile’ sono rappresentate da un nutrito gruppo di donne candidate e di pellicole dedicate agli afroamericani. Per la prima volta in corsa ci sono due registe per rompere la supremazia maschile Chloe Zhao di “Nomadland”, di origine cinese e Emerald Fennell di “Promising Young Woman”. “Judas and the Black Messiah” è il primo film in corsa per Best Picture realizzato da un team di produzione – il regista Shaka King, Ryan Coogler e Charles D. King – tutto afro-americano. “Ma Rainey’s Black Bottom”, con la bravissima Viola Davis, ora su Netflix , è una denuncia dello sfruttamento del talento dei musicisti neri da parte dei bianchi ambientato nella Chicago degli anni ’20. Sul nostro giornale abbiamo parlato di altri due film candidati, “Mank”, “ e “Il processo ai Chicago 7” che vede anche Sasha Baron Cohen in corsa come miglior attore non protagonista. Dando quasi per scontato il successo di ‘Nomadland’ di Zhao vincitore oltre che del Leone d’oro a Venezia di molti riconoscimenti internazionali, fra coloro che potrebbero insidiare il suo film c’è The Father, storia di un malato di Alzheimer, di Florian Zeller con un bravissimo Anthony Hopkins.

L’Italia non ha film in concorso ma si consola con le candidature di Laura Pausini per la canzone ‘Io si’ del film “La Vita Davanti a Sé” di Edoardo Ponti e le due candidature tecniche di “Pinocchio” di Matteo Garrone: oltre al makeup la livornese Dalia Colli, che del “trucco” di “Pinocchio” è l’autrice insieme a Mark Coulier e Francesco Pegoretti, sono in finale i magici costumi di Massimo Cantini Parrini che ha iniziato la carriera come assistente di Gabriella Pescucci, di Rosignano, che l’Oscar lo vinse nel 1994 per “L’età dell’innocenza”.

Per quanto riguarda le migliori interpretazioni la favorita sembra Vanessa Kirby a spuntarla come miglior attrice protagonista nel film “Pieces of a Woman”, la storia di una donna devastata dalla perdita della figlia dopo un parto naturale in casa. Il film è stato presentato alla 77à Mostra del Cinema di Venezia e premiato con la Coppa Volpi assegnata a Vanessa Kirby. Tra i migliori interpreti maschili sembra favorito il protagonista di Mank (10 nominations) di David Fincher, con un suggestivo bianco e nero, rievoca la Hollywood degli anni ’30 attraverso gli occhi del graffiante critico sociale e sceneggiatore alcolista Herman J. Mankiewicz, mentre si affanna a finire il copione di Quarto potere per Orson Welles. Mank è interpretato da uno strepitoso Gary Oldman, nella parte dell’ ex giornalista e critico teatrale che lascia la Grande Mela per l’assolata Los Angeles dove, insieme ad un gruppo di giovani sceneggiatori, contribuì a fare di Hollywood la fabbrica dei sogni.

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