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28 Marzo 2024

Il regista Thomas Vinterberg (foto d'archivio)

Un altro giro, il vincitore dell’Oscar come miglior film internazionale a Livorno


(Donatella Nesti) Livorno, 24 maggio 2021 – “Un altro giro è pensato come un tributo alla vita. Come rivendicazione della saggezza irrazionale che scaccia ogni ansioso buon senso e guarda in basso, nella gioia stessa della sete di vita… sebbene spesso con conseguenze mortali”.

Queste le parole del danese Thomas Vinterberg sul suo ultimo film, il più doloroso e provocatorio presentato all’ultima Festa di Roma, vincitore di 4 EFA e dell’Oscar 2021 come miglior film internazionale. Un film con il bravissimo Mads Mikkelsen e Thomas Bo Larsen, Magnus Millang, Lars Ranthe, Maria Bonnevie.

C’è una teoria secondo la quale tutti noi siamo nati con una piccola quantità di alcol già presente nel sangue e che, pertanto, una piccola ebbrezza possa aprire le nostre menti al mondo che ci circonda, diminuendo la nostra percezione dei problemi e aumentando la nostra creatività. Rincuorati da questa teoria, Martin e tre suoi amici, tutti annoiati insegnanti delle superiori, intraprendono un esperimento per mantenere un livello costante di ubriachezza durante tutta la giornata lavorativa. Se Churchill vinse la seconda guerra mondiale in preda a un pesante stordimento da alcol, chissà cosa potrebbero fare pochi bicchieri per loro e per i loro studenti? I primi risultati sono positivi e il piccolo progetto degli insegnanti si trasforma in un vero e proprio studio accademico. Sia le loro classi che i loro risultati personali continuano a migliorare e il gruppo si sente di nuovo vivo. I risultati iniziali dell’alcool sulla didattica sono infatti eccezionali. Nikolaj che insegna musica riesce a far cantare con entusiasmo anche i più stonati. Tommy fa andare in gol, sicuro dei suoi mezzi, anche il bimbetto più sfigato tra i pulcini. Martin che insegna storia riacquista la fiducia dei ragazzi facendoli perfino divertire con il quiz sul chi ti fideresti fra tre personaggi storici: due che si ubriacano e sono pieni di vizi, l’altro invece pulito e integerrimo. I ragazzi scelgono, senza vedere facce e nomi, il terzo che poi è Hitler, mentre scartano Churchill e Roosevelt. Ma l’eccesso diventa pericoloso per i quattro amici e diventa sempre più chiaro che, anche se l’alcol può aver alimentato grandi risultati nella storia del mondo, alcuni azzardi portano delle serie conseguenze.

Nel film, in arrivo a Livorno e provincia, si intrecciano momenti allegri a momenti tristi e angoscianti, siamo nella patria di Kierkegaard dove l’angoscia e il fallimento fanno parte indissolubilmente della libertà e delle scelte quotidiane di ciascun essere umano. Il film è dedicato a Ida, figlia del regista danese deceduta a 19 anni in un incidente.

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