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29 Marzo 2024

Zingoni, Liberali per il Sì: “Riforma imperfetta ma punto di partenza”


Livorno – Sono ben distanti, politicamente parlando, dal Pd e dal premier Matteo Renzi, eppure con questi condividono l’idea della riforma costituzionale, che “benché non sia perfetta, è un punto di partenza”. Si sta parlando dei componenti del comitato Liberali per il Sì della Toscana costiera che, nel corso di un incontro svolto a bordo del Ca’ Moro, cabinato ancorato nella darsena del porto mediceo di Livorno, hanno presentato le loro idee e il loro programma volto a sostenere il Sì al prossimo referendum sulla riforma della Costituzione.
Maurizio Zingoni, già esponente di spicco di Forza Italia a livello cittadino e regionale, ex consigliere e capogruppo in Consiglio provinciale, spiega così le ragioni del comitato: “Racchiude al suo interno persone di diverse estrazioni politiche e sociali. Si tratta di una iniziativa sorta sul territorio costiero della Toscana. L’obiettivo è offrire un contributo consapevole all’ammodernamento del nostro apparato istituzionale, senza farsi ingabbiare da slogan e da schieramenti partitici”.
Del comitato, sorto all’inizio di agosto, fanno parte anche l’ex deputato livornese Marco Taradash, il pisano Massimo Balzi, il lucchese Massimo Bulckaen e Pietro Fazzi, quest’ultimo ex sindaco di Lucca. Tra i promotori del comitato, inoltre, ci sono anche alcuni docenti universitari, tra cui Pierluigi Barrotta e Luca Anselmi dell’università di Pisa. Il comitato mette assieme uomini e donne delle realtà provinciali di Livorno, Pisa e Lucca.
“Siamo convinti della necessità di cambiare, partendo dalla Costituzione, sostenendo un Sì consapevole. Questa riforma non è ciò che avremmo voluto, ma siamo convinti che il male maggiore per il Paese sia l’immobilismo e il rimanere ancorati a vecchi meccanismi legislativi”, ha affermato Zingoni. Che ha concluso: “Il bicameralismo perfetto imbriglia la legislazione del nostro Paese, dilatandone i tempi, danneggiando l’economia e il sociale. E’ necessario semplificare la politica, riducendo il numero delle poltrone”.