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19 Marzo 2024

Il pianista Ilio Barontini (foto tratta dal profilo Facebook)

I favolosi anni Sessanta nel nuovo album del pianista livornese Barontini


(Angela Simini) Livorno, 1 novembre 2020 – Il nuovo album del pianista livornese Ilio Barontini “The Golden Age Italian Songs Played by Ilio Barontini” uscito nel mese di ottobre sulle piattaforme digitali e store online, con l’etichetta Sifare Classical è una ulteriore prova di quanto le melodie di quei “favolosi anni ’60”, che hanno lasciato un segno tangibile nell’immaginario collettivo, possano essere rivisitate, non come arrangement da piano bar, ma in vera e propria veste concertistica. Il Maestro Barontini, secondo il suo stile che ha perfezionato negli anni, ha rielaborato e interpretato nel “The Golden Age” una suggestiva versione pianistica di 21 melodie italiane di autori e interpreti quali Umberto Bindi, Don Backy, Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Jimmy Fontana, Dino, Giorgio Gaber, Domenico Modugno, Gino Paoli e Lucio Battisti. Anche la traccia conclusiva propone due temi di Nicola Piovani tratti dalla colonna sonora del film “La vita è bella”. E’ proprio questo il punto su cui siamo chiamati a riflettere, perché si tratta di un’operazione che sprovincializza gli orizzonti culturali, oltreché musicali. Abbiamo conosciuto musicisti, anche grandi musicisti, che hanno intuito la forza trascinante della musica popolare, ma Barontini non esita a farne composizione e partitura propria, anche se rispettosa della linea melodica originale, facendo appello alla sua scontata e vasta esperienza. D ‘altra parte ce ne ha già dato prova quando al Teatro Goldoni di Livorno, nel 2017, ha tenuto un concerto in cui il Maestro ha trasformato le canzoni dei Beatles in una originalissima sinfonia, la Beatlemania, composta per due pianoforti ed eseguita con la figlia Caterina. E questo è stato un segnale forte e chiaro, apprezzato ed applaudito dal pubblico.

Chiediamo al Maestro: “Perché un concertista come lei, nato alla musica come studioso e pianista del repertorio classico, ha sperimentato anche il genere pop, jazz, bluses ed ha rielaborato i ritmi travolgenti della musica leggera, quella cioè che solitamente viene considerata come la “Cenerentola di serie B?” .

Sedutosi allora al pianoforte ha premesso: “Ho individuato un limbo tra i due mondi della musica colta e quella popolare ed, avendone avuto una conoscenza profonda, ho cercato di muovermi tra queste sfere, mettendo a servizio di questa operazione tutta la mia competenza e sensibilità”. Così dicendo, come per incanto, ha sortito dalla tastiera “Il mondo” di Jimmy Fontana ed altri brani, non come se fossero una canzone composta dalla linea melodica e da un solo accompagnamento, ma con una elegante complessità della partitura. Compenetrato nello strumento e con l’entusiasmo di un giovane appena cresciuto, il Maestro riproduce sul pianoforte un’intera orchestra e riversa sulla tastiera virtuosismi e complessità che richiamano i grandi autori classici, inserisce elementi introduttivi di collegamento e alcuni medley per rendere un’immagine più compiuta delle varie personalità artistiche.

“Maestro, da qui potrebbe nascere un concerto interessantissimo ed anche molto piacevole a Livorno, al Teatro Goldoni, per esempio, dove l’abbiamo già conosciuto in doppia veste, sia classica e sia di musica leggera”.

Il maestro allora racconta che, dopo un concerto di musica classica tenuto in Fortezza Vecchia per Livorno Music Festival, ha concesso come bis la sua rivisitazione di “Il nostro concerto” di Umberto Bindi , performance che ha entusiasmato gli spettatori, per cui al produttore discografico Francesco Digilio, presente in sala, è venuta l’idea di incidere un CD delle sue elaborazioni, proposta che è andata in porto, appunto con l’album uscito recentemente. E commenta : “Mi piacerebbe far conoscere alla mia città queste mie composizioni, alle quali mi dedico con passione, anzi dirò che mi diverto moltissimo. E piacciono al pubblico, soprattutto in Europa e in America, dove purtroppo, a causa del lock down, i concerti sono stati recentemente annullati, disdetti. Certamente sarebbe una gran cosa per me comunicare ancora col mio pubblico livornese!”.

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