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13 Dicembre 2024

Il Tar boccia Nogarin su Aamps. Pd: “Scelta dannosa per Livorno”


Livorno. 12 novembre. Il Tar toscano ha dichiarato illegittima, con la sentenza n.1367 del 10 novembre, la decisione del Comune di Livorno di affidare il servizio rifiuti fino al 2030 ad Aamps, in difformità da quanto deliberato da Ato Costa, l’autorità per il servizio rifiuti della Toscana costiera. Il Pd livornese, con il segretario Lorenzo Bacci, interviene ricordando che la sentenza “ribadisce ancora una volta quanto il Pd aveva affermato fin dall’inizio: Aaamps non potrà continuare a gestire il servizio una volta che la gestione d’ambito verrà affidata a RetiAmbiente”. E così prosegue: “perché, come era chiaro fin dall’inizio, esiste una legge che prevede che la gestione dei rifiuti avvenga su scala d’ambito, e non comunale. Eppure il M5S livornese, in testa il Sindaco Nogarin, hanno ostinatamente voluto percorrere questa strada, con enormi oneri a carico dei contribuenti livornesi, viste le profumate parcelle di legali graditi all’entourage della Casaleggio Associati, visti i costi sostenuti per il concordato e vista la girandola di Consigli di Amministrazione che si sono susseguiti in questi tre anni al vertice di Aamps partorendo, di fatto, un non risultato. La sentenza del TAR mette infatti a rischio il concordato di Aamps, che si sosteneva su questa premessa, e con esso il futuro dell’Azienda, dei suoi lavoratori, i conti del Comune e la qualità del servizio ai cittadini”
Poi l’affondo: “A questo risultato stanno conducendo le gesta degli autodefinitisi “salvatori” di Aamps, Nogarin, Lemmetti e soci, che hanno costruito un vero e proprio “capolavoro a 5 stelle”. Al Sindaco non resta che una scelta, affrontare la propria maggioranza e la città tutta; confessare che il futuro di Aamps non può che essere il conferimento in Reti Ambiente, dopo di che stipulare con Ato Costa un accordo che permetta all’azienda di gestire il servizio fino alla fine del concordato evitando così un default che, altrimenti, sarebbe ineludibile”.
Il Pd conclude affermando che l’isolazionismo del M5S, “animato esclusivamente da mera volontà di contrapposizione ideologica, è destinato a scontrarsi con la realtà. È una triste fiction, quella che ha come attori protagonisti Nogarin e il gruppo consiliare del M5S livornese e come sceneggiatori Grillo e Casaleggio, le cui conseguenze però rischiano di esporre la comunità livornese tutta a contraccolpi pesantissimi”.
Dura nei confronti del sindaco Nogarin, anche l’assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, che scrive: “Adesso riveda la sua posizione di ostilità as prescindere, sposando il percorso avviato con Reti Ambiente, per la salvaguardia dei lavoratori, dei cittadini contribuenti e della qualità del servizio”.
Infine una sferzata anche dai vertici del Pd Toscano: “Una vittoria su tutti i fronti – commentano Dario Parrini e Antonio Mazzeo, segretario e vicesegretario vicario del Pd Toscano – con una motivazione che dà ragione ad Atosu ogni aspetto e che incide anche sul concordato preventivo di Aamps, dichiarando che è il concordato a doversi adeguare ad Ato e non viceversa. Stabilisce anche-aggiungono-che nessuna iniziativa singola dei comuni è possibile senza accordi con Ato. Ed è l’ennesima dimostrazione che quelle del sindaco Nogarin sono battaglie di retroguardia e pericolose, in quanto minano un concreto progetto di rilancio e semplificazione”.
I Comuni dell’Ato avevano scelto di affidare la raccolta e lo smistamento dei rifiuti alla società mista Reti Ambienti, costituita dalle Amministrazioni pubbliche e da un socio industriale privato da scegliere con gara. E anche quello di Livorno nella precedente legislatura amministrativa. La giunta di Nogarin, subentrata nel 2014, invece ha deciso di non aderire ad Ato e di mantenere “in casa” la gestione Aamps. Quindi ricorso al Tar di Ato. Il 4 marzo 2016 la sentenza che conferiva a quest’ultimo e alla maggioranza dei Comuni la competenza di decidere sulle forme di affidamento del servizio dei rifiuti alla stessa Ato e con l’obbligo di adeguarsi. La giunta Nogarin ha tirato dritto mantenendo la scadenza del contratto di servizio con Aamps fino al 2030, mentre il piano di concordato per il risanamento della stessa Aamps era fino al 2021. Il direttore di Ato Toscana sostiene che la sentenza del 10 novembre 2017 “scardina” l’impianto del piano di concordato, nel quale si prevede che il servizio resti ad Aamps per l’intera durata, cioè fino al 2030.