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19 Marzo 2024

Luciano Lunghi dello Spi-Cgil (foto fornita da Bramanti)

Lunghi, Spi Cgil dell’Elba: “Anziani sempre peggio col covid, occorre rispetto ed attenzione”


(Stefano Bramanti) Portoferraio, 14 ottobre 2020 – “La situazione del virus sta di nuovo peggiorando e i pensionati sono sempre più isolati e generalmente poco considerati. La nostra nuova sede dello Spi Cgil dell’Elba di via Carducci a Portoferraio, creata per avere un ponto di incontro, è chiusa per garantire minori occasioni di contagio. Quindi i servizi del nostro sindacato pensionati si svolgono solo alla sede di via della Fonderia 1, nel centro storico. Per cui chi ha necessità di servizi accede agli uffici e torna a casa rapidamente senza poter scambiare, come avveniva nel passato, qualche discorso in più per avere un momento socializzante”.

Lo si legge in una nota della Spi Cgil dell’Elba in cui si riporta la posizione del membro del direttivo Luciano Lunghi, che spiega: “A casa siamo sempre di più davanti alla televisione, nella quale si avvicendano dibattiti sul tema virus senza grosse novità, in modo incessante, risultando la cosa fin troppo assillante. Poi la comunicazione, in certi casi, contiene informazioni poste in modo non del tutto chiaro e comprensibile dalle grandi masse. E noi elbani non abbiamo più una tv locale e la sera io, ad esempio, guardo Rtv38 Toscana che dà il dettaglio dei nuovi casi di contagio da Covid-19 regionali, oltre ad altre notizie dalle provincie e dai comuni toscani. Il conduttore, oltre al numero dei nuovi casi di contagio, dice anche i decessi avvenuti nella regione aggiungendo che in media chi non ce l’ha fatta a vincere il virus, aveva in media 80 anni. Talvolta ciò si può interpretare, anche se non viene esplicitato, ma tale opinione è diffusa nell’opinione pubblica, “che in fin dei conti avevano ormai vissuto abbastanza”.

“Questa cosa mi dà molto fastidio”, continua Lunghi con il comunicato. “Rendiamoci conto che senza il coronavirus quelle persone avrebbero vissuto certamente altri anni e tanti di quei pensionati deceduti avevano in ogni i caso la loro importanza essendo testimoni del tempo, avevano figli, nipoti, affetti e quindi erano persone degne e potevano essere reduci che avevano vissuto l’ultima guerra mondiale e magari si erano impegnati per la riconquista della libertà democratica in Italia eliminando il fascismo, soffrendo la fame e la miseria durante tale dittatura. Avevano lottato per noi per conquistare i sacrosanti diritti che hanno contribuito a fare l’Italia il paese che molti stimano. Quindi si sprechi una parola in più per la morte da virus di tali uomini e donne: vanno consideratati e sono una grave perdita. Forza resistiamo. E ognuno faccia la propria parte con rigore, giovani e adulti, attuino comportamenti giusti per la prevenzione: uso rigoroso delle mascherine in ogni ambiente, distanziamenti ed igiene”.

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