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26 Aprile 2024

Palazzo Blu di Pisa (foto fornita da Nesti)

Palazzo Blu chiude fino al 3 dicembre


(Donatella Nesti) Pisa, 6 novembre 2020 – Palazzo Blu di Pisa sospende le attività del museo e resterà chiuso fino al prossimo 3 dicembre salvo nuova disposizione, nel rispetto del nuovo decreto del Presidente del Consiglio che stabilisce misure restrittive su tutto il territorio nazionale finalizzate al contenimento della diffusione del Covid- 19. Musei e mostre si fermano dunque in tutta Italia e viene pertanto rinviata l’apertura al pubblico della mostra ‘De Chirico e la Metafisica’ prevista per sabato 7 novembre.

Viene sospesa anche la mostra ‘L’Ultimo Novecento’ aperta al pubblico da sabato scorso così come l’accesso alla collezione permanente e alla dimora storica.

Le attività di Palazzo Blu però non si fermano e proseguiranno in modalità digitale, come già sperimentato durante i mesi del lockdown. Un peccato perché la mostra avrebbe consentito di apprezzare l’opera di uno dei pittori più importanti del ‘900. Giorgio de Chirico è infatti il protagonista assoluto di una stagione artistica che a partire dai primi anni del secolo scorso si è interrogata con una grande ricchezza di punti di vista sulla realtà e la sua rappresentazione. La Metafisica, con le sue architetture, le statue, i manichini, le piazze, gli oggetti fuori dal contesto offre la sua visione raccontando un mondo enigmatico e un tempo sospeso. Una visione presto diventata il terreno comune in cui si incontrano, oltre a de Chirico, Carlo Carrà, Filippo de Pisis e Alberto Savinio.

Dopo la chiusura di cinema, concerti, teatri anche il Teatro La scala di Milano si ferma e non ci sarà dunque la prima di Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, in alternativa forse un galà a porte chiuse da trasmettere in TV. Una situazione che penalizza la cultura e tutti quelli che lavorano nel cinema, nella lirica, negli spettacoli eppure l’estate pazza vissuta come se il covid fosse scomparso avrebbe dovuto metter in guardia chi ci governa. Aver lasciato fare le vacanze all’estero, l’assembramento nei mezzi di trasporto, le varie apericene e movide che hanno affollato spiagge e città senza sorveglianza e precauzioni, ha portato inevitabilmente alla situazione autunnale ampiamente prevista da alcuni virologi. Siamo dunque condannati, ammesso che non veniamo contagiati, a stare davanti alla tv ad ascoltare le conferenze paternalistiche del commissario Arcuri, l’ennesimo show di Conte che legge il DPCM o a farci rimbambire dai vari deprimenti spettacoli o dalle risse dei politici di opposte fazioni, ma Orwell non l’aveva già previsto nel secolo scorso?

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