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19 Marzo 2024

Il segretario del Pci livornese Luigi Moggia (foto d'archivio)

Moggia, Pci: “Il covid ha solo esasperato la crisi già in atto, quella del capitalismo”


Livorno, 30 dicembre 2020 – “Sicuramente preferivamo fare un intervento politico in una situazione meno stressante e fuorviante ma l’attuale situazione economica sociale e politica legata alle vicende del coronavirus ha fatto emergere tutte le fragilità e le contradizioni di questo sistema liberista che dalla crisi del 2008 ad oggi sono sempre più evidenti. Il neoliberismo che monetizza ogni istante delle nostre vite ci stà sempre di più assorbendo e rendendo succubi sotto il profilo culturale”.

Così inizia la nota stampa inviata alla nostra redazione dalla segreteria provinciale del Pci, guidata da Luigi Moggia, dopo che nella giornata di oggi, mercoledì 30 dicembre, si è svolta la conferenza stampa di fine anno.

“Non è nostro interesse fare sterili polemiche ma quello che accade oggi dopo anni di tagli incondizionati al sistema sanitario, sia in termini di strutture (6000 posti letto in terapia intensiva contro i 28000 della Germania) che di risorse economiche (37 miliardi di tagli in 10 anni), umane (mancanza di figure professionali, medici infermieri, oss, che sono state ridotte all’osso), nonché nel campo della ricerca. Tutto ciò è il diretto risultato di scelte economiciste in un settore, quello della sanità dove l’unico obiettivo dovrebbe essere la prevenzione e la cura dei cittadini”, continua il comunicato firmato da Moggia. “La crisi sanitaria oltre a condizionare le nostre vite, ha prodotto nelle categorie più esposte della popolazione ripercussioni estremamente negative con la chiusura del paese. Inoltre settori come partite Iva, commercio, turismo ma in generale tutto il settore terziario e dei servizi stanno subendo una fortissima crisi; una crisi economica che i ristori del governo non sono stati in grado di arginare anche a causa di colpevoli ritardi nell’erogazione degli stessi. Mentre in Europa si dibatte ancora su come intervenire, gli unici aiuti concreti sono venuti da quei paesi, come Vietnam, Cina, Cuba che hanno un sistema sociale diverso dal nostro”.

“Come comunisti vogliamo andare oltre, esiste un’altra prospettiva di vita, di sviluppo e di produzione. Una prospettiva dove l’uomo e il lavoratore sono al centro dei processi e non vittime delle oligarchie economiche”, affermano ancora i comunisti del ricostituito Pci. “In questo ultimo anno il nostro partito ha messo in atto varie iniziative, varie proposte di cambiamento ha ottenuto un ottimo risultato nella competizione elettorale regionale confermando e consolidando il risultato ottenuto alle scorse amministrative è entrato in contatto con molti cittadini, lavoratori, giovani radicandosi sul territorio. Ma sappiamo bene che il radicamento e il rafforzamento di un partito comunista in una società come la nostra, rappresenta una battaglia di largo respiro”.

“Per quanto riguarda la nostra città che già è stata dichiarata area a crisi complessa, la crisi attuale ha colpito duramente ed ha messo in evidenza anni di deindustrializzazione e terziarizzazione della città, e al di là dei proclami e degli iter burocratici molte delle opere che servirebbero al rilancio occupazionale ed economico sono ancora sulla carta, come ad esempio la darsena Europa, Il microtunel nel canale di accesso al porto, lo scavalco ferroviario, la nuova stazione marittima, le bonifiche dei terreni per il l’insediamento di nuovi complessi industriali, eccetera”, continua la nota. “Per il Partito comunista Italiano vi è bisogno di un’accelerazione in tal senso, e un cambio di mentalità da parte dell’amministrazione comunale che a noi sembra andare in continuità con quelle che furono le politiche messe in campo dall’amministrazione Cosimi, passando a quella di Nogarin, cioè di terziarizzazione della città”.

E infine: “Il 21 gennaio 2021 ricorreranno i cento anni di fondazione del partito comunista italiano, nato proprio a Livorno. Per noi questa data rappresenta un punto di partenza non di arrivo, non c’è futuro senza memoria e in questo solco noi continueremo la battaglia per un futuro migliore, perché oggi più che mai si evince chiaramente il fallimento del capitalismo nel dare risposte ai bisogni dell’umanità e l’assoluta necessità del socialismo come forma di democrazia, in questa data la federazione di Livorno promuoverà delle iniziative perché questo giorno non sia celebrato solo come evento liturgico, ma riprendendo quella storia, quel percorso trovi la sua continuazione nel presente”.

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